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ELOQUENZA SACRA IN ITALIA NEL '700 153 Ma va pure riconosciuto che, agguerriti con le armi piu moderne, gli oratori del secolo dei lumi, non poche volte sanno usare la parola allo stesso modo degli avversari che combattono. In questa lotta, piu che la scrittura, la ragione ragionata e la scolastica, usano fatti, buon senso, ragioni comuni e non temo– no neppure di mettere in ridicolo i temuti avversari e le loro peregrine credenze. Conducono, cioe, una lotta da ragionatori, e i loro quaresimali e raccolte di prediche acquistano percio una importanza storica notevole8, in un tempo in cui l'eloquenza ci– vile si perde in vuote e fredde cica I ate 9 • E non di raro an– che la sincerita artistica si accompagna a quella religiosa, dan– do pagine felici alla storia letteraria e religiosa del secolo. Nel– I'eloquenza sacra italiana della prima meta del settecento do– minano pertanto il celebratissimo, ma artificioso cappuccino Ber– nardo Maria Giacco di Napoli (m. 1744); il gesuita napoletano Saverio Vanalesti (m. 1741), ricco d'immagini e• di descrizioni; Girolamo Tornielli (m. 1752), novarese, pure gesuita, predica– tore e poeta arcadico detto il Metastasio del pulpito; Sebastiano Paoli di Lucca (m. 1751) dei Regolari della Madre di Dio 10 ; e infine un santo: Leonardo Maria Casanova di Porto Maurizio (m. 1751) 11 • Nella seconda meta del Settecento gli oratori sono piu nu– merosi, e di portata maggiore. Lo spirito polemico e piu vivace e, come osserva il Santini, rari sono i quaresimali che siano privi della predica contro gli « spiriti forti », figli legittimi dell'Enci– clopedia e della curiosita letteraria del secolo. Chi ne fa a meno e piu spesso l'oratore gesuita, presso il quale il movimento filo– sofico dell'epoca trovo meno eco e che invece non omette la pre– dica sulla predestinazione contro i giansenisti1 2 • Il meglio dell'abbondante predicazione gesuitica del tempo e rappresentato da Quirico Rossi (m. 1760) di Lonigo, dalla pa– rola franca e vigorosa 13 ; Giovanni Granelli (m. 1770) di Geno– va, noto letterato e uomo di vasta erudizione; Girolamo Tren– to (m. 1778) di nobile famiglia padovana, che porto sui pulpiti delle cattedrali l'eloquenza popolare delle missioni; Ignazio Ve– nini (m. 1778) comasco, chiamato il Massillon d'Italia e stimato emulo, se non superiore al Segneri; inoltre il popolare e batta– gliero Antonio Siro Vanini (m. 1795) e il ricercato Luigi Pelle– grini (m. 1799), ambedue veronesi 14 • 8 E. SANTINI, op. cit., 155-156. 9 G. NATALI, ll Settecento, 1133. - Cf. elenco di orazioni civili in B. GAMBA, Serie dei testi di lingua e di altre opere importanti nella italia,na letteratum scritte ,la,l sec. XIV al XIX, Venezia 1839, 641-642. 10 Nelle sue Prediche sac1;0-politiche (Venezia 1754) recitate dinnanzi all'im- peratore Cario VI, ricorda certamente il Casini e prelude al Turchi. 11 E. SANTINI, L'eloquenza italiana, 158-193. 12 E. SANTINI, op. cit., 156-157. 13 Tenne i suoi Discorsi quaresimali (Napoli 1833), anche alla corte di Parma precedendo di qualche tempo il Turchi. Cf. E. SANTINJ, op. cit., 164. 14 E. SANTINI, op. cit., 183-174.
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