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144 ALLA CORTE DI FERDINANDO DI BORBONE e facile, invano cercato sui libri1º9, il Turchi incomincio allora ad insegnare al bambino i primi elementi di geometria e di geografia. Con sua grande ammirazione, nel novembre del 1777 notava che il discepolo teneva volentieri in mano la squadra e il compasso e cominciava a giocare con i primi esperimenti geometrici 11 º. Era un capriccio infantile o una tendenza connaturata? Si deve credere si trattasse veramente di una inclinazione particolare alle scienze esatte e naturali. Per questa passione giovanile di Lodovico di Borbone, il Turchi sfrutto l'amicizia con il dotto fisico e natura– lista Felice Fontana, creatore dei noti gabinetti di fisica e storia naturale di Firenze, per avere materiale, saggi e notizie delle di lui esperienze di laboratorio 11 1. Favorita anche dalle cure di Giam– battista Guatteri, fondatore dell'orto botanico di Parma e pro– fessore universitario, tale tendenza innata porto, infatti, il gio– vane discepolo del Turchi a distinguersi tra gli studiosi del tempo e ad essere un protettore consapevole degli studi naturalistici 112 • Dopo questi felici inizi, non meraviglia che la fiducia posta da don Ferdinando nel frate, sembri crescere con !'avanzare degli anni e con il profitto dei discepoli 11 ª. Cosi nel 1779, entrando il príncipe ereditario nei sette anni, con regio decreto del 22 novem– bre il cappuccino veniva confermato precettore e confessore di Lodovico anche per l'educazione superiore, rimanendone nuova– mente delusi il Paciaudi, il Monti, il Cassina 114 • II marchese Prospero Manara, nato a Borgotaro nel 1714, era invece scelto come aio del príncipe e il cavaliere de Pujol come sotto-aio, attorniati da una schiera di collaboratori e di spe- tanto a lui, quanto alle femmine, dobbiate principiare ad insegnare quelle scienze che crederete a loro piu convenienti... Quello che piu mi preme si e che formiate un principe dotto e cristiano, perché initium sapientiae timor Domini... ». Don Ferdinando al Turchi: Colorno, 10 aprile 1777, in G. FERRARI MOREN!, Il cappuccino Turchi, 200-201. Anche la duchessa Amalia si interessava maternamente della edu– cazione dei figli e in modo particolare di Lodovico. Si vedano le lettere del!' A rchivio Manara (nelle quali la duchessa scrive sgrammaticalmente Turqui, o Turquie per Turchi) pubblicate da I. STANGA, Maria Amalia di Borbone duchessa di Parma, 295-296; Idem, Donne e uomini del Settecento parmense, 418-423. Cf. anche F. BOTTI, La principessa Maria Antonia di Borbone, 57-60. 109 Turchi al Paciaudi: Colorno, 18 maggio 1777. PBP, Cart. Paciaudi, 93. 110 Al Paciaudi: Parma, 27 nov. 1777. PBP, Cart.Paciaudi, 93; cf. anche G. FERRARI MORENI, op.cit., 201, e Aw. I, doc. 27. 111 Felice Fontana al Turchi: Firenze, 1 sett. 1789, 10 dic. 1790, 17 genn. 1791. MBE, Autografoteca Campori. 112 PEZZANA, Memorie VII, 576; F. LANZONI, l duchi di Parma e le scienze naturali, in Aurea Parma, 19(1935) 61-66; Idem, Lodovico di Borbone e Lazzaro SpaUanzani in un celebre dibattito. ivi, 20 (1936) 115-116. 113 Quando ne! 1778 il cappuccino ammalo gravemente, il duca ordino pubbliche preghiere e ricorse ai migliori medici del ducato. Cf. A. CERATI., Per la ristabilita salute del Turchi..., Parma 1778, Introduzione, 3-6. Ogni mese, poi, don Ferdinando si recava al convento di Fontevivo, ospite della mensa del Turchi. A nnali di Prov. V, p.II , f.340bis, mss. in APC. Cf. anche PEZZANA, Memorie VII, 284. 114 Decreti e rescritti, 22 nov., 30 nov., 30 dic. 1779, mss. in ASP; lettera del ministro Sacco al Turchi, 30 nov. 1779. MBE, Mss.Campori, 12. Cf. anche Gazzetta di Parma del 3 dic. 1779.
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