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142 ALLA CORTE DI FERDINANDO DI BORBONE iniziazione culturale e religiosa, ma che gia nel 1777 le alternava coi primi rudimenti di geografia e delle scienze naturali, grida– rono all'arbitrario allargamento, passando perfino alle minacce. II professore dell'universita di Parma Ubaldo Cassina, cerco di sostituirsi al frate di origine plebea e senza titoli universitari. Sembra che anche il Bodoni, ancora nel 1786 non sapesse darsi pace perché non era stato preferito il poeta Vincenzo Monti, suo protetto 97 • Il Paciaudi stesso, che all'indomani della nomina del cappuccino si era affrettato a protestare al Bodoni la propria contentezza perché vedeva cosl preclusa una strada « per richia– mare chi e fuori », sperando che non se ne aprisse un'altra in biblioteca 98 , nel 1779 sentira con piacere che a Parma si pensasse a lui per l'educazione superiore del principe ereditario 99 • Sordo alle invidie, sicuro dell'opera sua e della fiducia di don Ferdinando, « i n vine i b i le » secondo il suo modo di espri– mersí, nella risoluzione di non interessarsi di altre faccende corti– giane, il Turchi non si lascio intimidire 10 º. Tale contegno, l'attacca– mento ai suoi discepoli, il metodo d'educazione con essi adottato gli hanno anzi fruttato ámpie e incondizionate lodi1° 1 • Il dotto oratore che dal 1760 al 1776 aveva calcati i piu cele– bri pulpiti d'Italia, parlando ai grandi, ai filosofi, ai sapienti, dal 1776 al 1788 dovette pero adattarsi ad un nuovo pubblico: Lodo– vico di Borbone, príncipe ereditario, nato il 5 luglio 1773 e le tre principesse : Carolina Maria Teresa 1 º 2 nata il 22 novembre 1770, primogenita; Maria Antonia Gioseffa, detta familiarmente 97 PEZZANA, Memorie VII, 263-265; C. FANO, l primi Borboni a Parm,a, 134-135. 98 Paciaudi al Bodoni: Torino, 2 maggio 1776. PBP, Cart.Paciaudi, 93. II giorno avanti il teatino, aveva scritto al Cerati: « ... lo tremava, che I'educazione di codesti Principi Reali fosse raccomandata a Don Evangelista come volean il Mitrato, ed il Ministro. Infine ecco affidate codeste auguste animelle ad un uom grande, capace di svilupparne le idee, condurle per la strada eccelsa del vero, in– formarle di nozioni rette, proporzionate alla loro sovrana origine, farne de' Principi religiosi senza superstizione popolare, inspirar loro sentimenti di soda virtu. Scrivo oggi al P. Turchi, che Iddio avea riserbato per la felicita di codesta nazione nell'uopo piu difficile e piu importante». Paciaudi al Cerati: Torino, 1 maggio 1776. PBP, Lettere 46-50, Quaderno Paciaudi, f.24. " 9 Del resto fin da! 1777 il Turchi scrivendo al teatino della stima che godeva presso il duca, sembrava prometterglielo: « Voi avrete a suo tempo le prove ed io ora non posso dirvi di piu »: Parma, 27 nov. 1777. PBP, Cart.Paciaudi, 93. 100 In principio il cappuccino non si mostrava a corte che nelle ore richieste da! dovere (cf. A. CERATI, Per la ristabilita salute, 4-5); ma dopo il 1779 nella mag– giore parte dell'anno restava in Colorno con la corte. Cf. CERATI, Memorie, pp.XVII– XVIII. 101 CERATI, op.cit., p.XV -XVII; PEZZANA, Memorie VII, 263-266; L. CUCCETTI, in Biografie degli ltaliani illustri VII, 270-271; G.M. BozoLI, in Studi biografici di rinomati italiani III, 27; C. CANTU, Storia degli Italiani V, 554 e n.4. 102 In famiglia fu chiamata Teresina. I1 Pezzana (Memorie VII, 265) la in– dico col nome di Maria Teresa, ma essa nelle sue lettere soleva firmarsi semplice– mente col nome di Carolina. Una lettera del Du Tillot al Grimaldi (a Madrid), in data 2 dic. 1770, narra pero una scena violenta fatta dalla duchessa Amalia al ma– rito, perché sull'atto di battesimo era stato messo « Carlotta-Teresa-Maria » anzi che « Maria-Teresa-Carlotta », in Archivo di Simancas, Estado 5258 antiguo.

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