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140 ALLA CORTE DI FERDINANDO DI BORBONE all'incarico piu onorifico della educazione dei figli di Ferdinando 85 . Come oratore di corte doveva pero avere ancora una occasione degna della sua eloquenza: la morte dell'imperatrice Maria Teresa, accaduta in Vienna il 29 novembre 1780. Con l'orazione funebre di questa sovrana, commessagli dalla figlia Maria Amalia, il P. Adeodato veniva a mostrarsi oratore perfetto. 11 quadro sublime, potente, reso toccante dal colorito re– ligioso in cui l'oratore presenta Maria Teresa, dava alla eloquenza italiana il migliore degli elogi funebri e squarci di oratoria insu– perabili86. Ma la liberta e il vigore del linguaggio severo e ardito con cui fa parlare la ragione, ci richiama per l'ultima volta il Turchi della prima formazione, fidente nei lumi del suo secolo e progressista. Uscita dai torchi del Bodoni nel 1781, l'orazione ebbe imme– diatamente larghissima risonanza e diffusione. In poco piu di un anno ne apparvero altre due edizioni in Parma, una a Padova, a Firenze, a Venezia, a Livorno 87 . Amici, letterati e uomini politici fecero plauso al Turchi. 11 papa Pio VI trovo l'orazione istruttiva e che faceva al caso anche per lui, benché facesse notificare al cappuccino il suo biasimo per il generoso accenno all'Universita di Pavia. Accenno che indubbiamente servi a tenere viva la fama di un Turchi amico dei giansenisti 88 . 11 conte di Firmian e il diplo– matico francese Fernando de Magallon, trovarono il discorso una lezione ai sovrani, degna di stare accanto all'orazione di Isocrate per Nicocle 89 • Il Boccardi da Torino ne scriveva al Paciaudi come di un capolavoro 85 Gazzetta di Parma del 23 aprile 1776. Al Paciaudi che si mostrava interes– sato di dargli successore nell'esercizio della predicazione il suo protetto P. lgnazio Porro della Congregazione dei Ministri degli Infermi di Torino, il cappuccino pro– mise che si sarebbe interessato della questione a occasione opportuna. Di fatto non trasmise all'amico la lettera ducale d'invito per il raccomandato che il 18 maggio 1777 e solo per la quaresima del 1779. Al Paciaudi: Colorno, 18 maggio 1777. PBP, Cart.Paciaudi, 93. Evidentemente il Turchi non aveva fretta a trovarsi un succes– sore ! Sulla predicazione del Porro, cf. lettera del Paciaudi al torinese Giuseppe Antonio Boccardi, del 13 aprile 1779, edita da A. CIAVARELLA, Artisti e Accademici Parmensi in una lettera del Paciaudi, in Aurea Parma 36(1952) 169-170. Sempre sul de g nis si m o Porro, accusato di giansenismo, cf. lettere del Paciaudi al Bodoni: Torino, 25 giugno 1777, copia in Ms.parm. 1588, f.35; Turchi al Paciaudi: Colorno, 10 luglio 1777. PBP, Cart.Paciaudi, 93. Vedi anche P. SANAZZARO, P.G. Capizucchi Min.Inf. traduttore di testi giansenisti, in Nuove ricerche storiche sul giansenismo, Roma, Analecta Gregoriana, 1954, 267-268. 86 G.S. MAURY, Caratteri dei piu celebri oratori sacri III, 84-86; G. AUDISIO, Lezioni di s. eloquenza II, 729-731; V. SONCINI, Turchi oratore, in La Realta, 8. 87 Orazione funebre in morte dell'Augustissima lmperatrice Maria Teresa Re– gina d'Ungheria e Boemia Arciduchessa d'Austria ec. ec. ec. compostu dal P. Adeo– dato Turchi cappuccino precettore e confessore del R. Principe e RR. Prineipesse di Parma, Parma, dalla Stamperia Reale [Bodoni], M.DCC.LXXXI. - Per le edizioni, cf. gli autori citati alla nota 36 di questo capitolo. 88 Cipriano Celleri al Turchi: Roma, 11 luglio 1781. MBE, Ms.Campori, 12. Cf. App. I, doc. 38. Vedi elogi e recensioni in Novel/e letterarie di Firenze, 12(1781) 627-628; Nouvelles ecclésiastiques, 15 febbr. 1791, 27-28. 89 Firmian al Turchi, s.l., 4 luglio 1781. MBE, Autografoteca Campori; de Magallon al Turchi: Parma, 6 giugno 1781. MBE, Ms.Campori, 12. - Il Firmian attendeva con impazienza il lavoro del Turchi gia ne! marzo. Cf. Firmian al Pa-
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