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VECCHIE E NUOVE AMICIZIE 129 po che il Paciaudi aveva lasciato Parma, anch'egli aveva sen– tito un forte desiderio di evadere. Ancora nel 1775 invidiava al teatino la liberta torinese. Ma si era poi rassegnato a restrin– gersi ai propri doveri e a « riempire il vuoto coi libri » 27 • Nel 1777 assalito pero nuovamente dal desiderio della compagnia del Paciaudi, lo tempesta nuovamente d'insistenze per farlo ri– tornare a Parma. Ne parla bene a don Ferdinando, gode che an– che il duca si decida finalmente a chiudere la bocea ai maligni, mentre con il ministro piemontese Graneri, schernisce !'ostra– cismo parmigiano che teneva lontano il teatino 2 ª. Nonostante que~ ste insistenze, solo alla fine del 1779 il Paciaudi si decidera a ritornare in Parma, forse allettato anche dalla speranza di es– sere deputato alla educazione superiore dell'Infante Lodovico, al quale il cappuccino impartiva allora la prima educazione 29 • Negli anni tra il 1780 e 1785, quando la restaurazione nel ducato giungeva al culmine, la nostalgica amicizia tra Turchi, Paciaudi, Bodoni, si fa sempre piu intima. Nel 1785, alla mor– te del teatino il Turchi piange la propria rovina!3°. Nessun altro degli amici rimasti, sapra mai prenderne pienamente il posto. Neppure il Bodoni31, che chiamato dal Du Tillot dietro suggeri– mento del Paciaudi era giunto a Parma il 25 febbraio poco do– po il Monitorio e quando i gesuiti avevano gia fatto le valigie. Di vita modesta e ritirata, quanto lo consentivano gli impegni professionali, il tipografo aveva trovato immediatamente una buona compagnia nei due suoi conterranei, il Paciaudi e il De Rossi, olt:re che nel Turchi, nell'abate Cassera, nel libra:rio Blan– ,<;on, nel Traversari, nell'Amaduzzi, piu volte suo compagno di viaggio, nemico dei gesuiti e ammiratore del Turchi e del Paciau- 27 Al medesimo: Parma, 7 genn. 1775; e Colorno, 29 agosto 1776. PBP, Cart. Paciaudi, 93. Cf. App. I, doc. 18 e 21. 28 Al medesimo: Colorno, 10 luglio, 11 sett., 27 nov. 1777. PBP, Cart.Pa– ciaudi, 93. Cf. App. I, doc. 24.26.27. 29 « On vous dit précepteur du Prince Louis: il ne saurait etre en meilleurs mains, si cela est vrai... ». Rezzonico al Paciaudi: Parma, 22 ott. 1779. PBP, Cart. Paciaudi, 88. II Turchi all'annuncio della decisione del ritorno e ripieno di gioia: « ... Avete preso il miglior partito del mondo mettendovi a ridere su le ciarle... Ve– nite e rideremo &.nche piu di quello, che immaginarvi possiate... ». Turchi al Paciaudi: Colorno, 20 ott. 1779. PBP, Cart.Paciaudi, 93. 3 ° Felice Silvani a Is. Bianchi: Parma, 4 gennaio 1786. Milano, Bibl.Ambro– siana, ms.T.136, f.133; Turchi al Cerati: Colorno, 10 agosto 1786. Coll.Lombardi, Colorno. 31 Nato a Saluzzo i1 16 febbr. 1740, Giambattista Bodoni da! 1758 al 1766 era stato compositore nella tipografia della Propaganda Fide a Roma, ove conobbe il Paciaudi, che lo fece poi chiamare a Parma a dirigere la tipografia ducale, ufficio a cni rimase tutta la vita nonostante gli sconvolgimenti politici. Morl a Parma il 30 nov. 1813. Cf. [P. PASSERINI], Me,morie aneddote per servire un giorno alla vita del Signar Giambattista Bodoni, Parma, Carmignani, 1804; G. DE LAMA, Vita del cava– liere G.B. Bodoni e catalogo cronologico delle sue edizioni, Parma 1816, 2 vol!. Tra le numerose biografie di questo secolo vedi P. BARBERA, G.B. Bodoni, Genova 1913. 'Cf. anche G. AVANZI, G.B. Bodoni fra due centenari, in Arch.Stor.Prov.Parm. s.III 6(1939) 137-162. '9. ~ Adeodato Turchi
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