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122 PROVINCIALE DEI CAPPUCCINI: 1768-1771 Non conosciamo gli ultimi rapporti del cappuccino con l'ex~ ministro di Parma. Quando questi il 13 dicembre 1774 in Parigi veniva colpito da apoplessia fulminante, grandemente afflitto il Turchi scriveva al Paciaudi, che si era ritirato in Torino: « Tocchiamo una piaga, che e. ancora aperta e da sangue. Il po– vero Felino e morto. Qual colpo improvviso. Quale amara .separa~ . ' z10ne. ». E al teatino che preso da un misto di astio rabbioso e di sgo– mento, perché i nemici del ministro a quella morte improvvisa avevano in bocea temerariamente i giudizi di Dio, il cappuccino opponeva una pacata speranza cristiana: « Egli si e confessato: aveva fondo di religione. Lo spero salvo e prego pace all'anima sua » 125 • E' questo l'ultimo ricordo noto del Turchi verso il Du Tillot. Non meno del Paciaudi, anche il cappuccino era pero rimasto spiritualmente amico del ministro profugo. 11 mutismo in cui si era chiuso nei mesi delle sommosse popolari e di palazzo, era il silenzio di chi assiste impotente al tragico sfasciarsi di una dit– tatura 12ª. L'avvenimento sembrava destinato a trascinare alla deriva tutta una mentalita. In realta molte iaee e molti uomini dovevano uscire illesi dalla catastrofe. 125 « I suoi nemici hanno in bocea i giudizi di Dio: ma non li ricordano che per farne un abuso temerario e solenne. Io non credo possa farsi ingiuria maggiore alla divinita, di quello sia il decidere dello stato di un'anima nell'altra vita. La sola superstizione puo giungere a tanto, senza conoscere il suo delitto... ». Turchi al Paciaudi: Parma, 7 genn. 1775. PBP, Cart.Paciaudi, 93 - II poeta milanese, Giuseppe Pecis, pallido imitatore del Frugoni, in una sequela di 246 versi sciolti (posteriori al 1771 ma anteriori al 1776), dedicati « al valorosissimo ed amatissimo padre Adeo– dato Turchi Predicatore della Real Corte di Parma », cosi canta, tra l'altro: « ... Ultima imago dell'instabil onda, ultimo gioco della sorte infida, ne' tuoi pensier non fu il tuo Felino ». Cf. PEZZANA, Memorie del Turchi, f.VI, ms. PBP. 126 Anche il Du Tillot nei giorni della sua disgrazia era preoccupato per la sorte dei suoi amici,cf.Aless. Verri al fratello Pietro: Roma,31 luglio 1771, Carteggio di A. e P. Verri IV, 228. Su gli ultimi rapporti dell'ex-ministro con alcuni amici di Parma, cf. A. ·BosELLI, Rimpianti parmigiani di Guglielmo Du Tillot, in Aurea Parma, genn.-febbr. 1926, e qualche cenno in H. BEDARIDA, Les premiers Bourbons, 112.136.

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