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FINE DEL PROVINCIALATO. CADUTA DEL MINISTRO: 1771 121 ti sulle piazze e nene strade. La reazione paesana era capeggia– ta dai borghesi e dal clero. II motivo religioso addotto dalla du– chessa e dal Boisgelin, assorbl presto in sé tutti gli altri ele– menti dell'opposizione. I numerosi fascicoli di satire piene di odio contro i riformatori, eretici e atei, scritte spesso in latino ec– clesiastico, con frequenti parafrasi di orazioni liturgiche si ri– velano chiaramente come opera di poetastri eruditi, di preti e di monaci 119 • Paciaudi, Copellotti, Contini, Civeri, Schiattini, Ri– ga, Turchi, la marchesa Malaspina, Clerici, La Rocchette, sono colpiti dagli strali velenosi insieme al Du Tillot 12 º. Nell'agosto i piu invisi collaboratori del ministro vedono il carcere. II Paciau– di e relegato nel suo convento, e non ne potra uscire libero che nel febbraio del 1772. II Copellotti, Tommaso La Rocchette e il D'Astier sono rinchiusi nel castel10 12 1. II 25 agosto il Turchi usciva dal suo ritiro per tenere alla corte il panegírico di S. Luigi re di Francia 12 2, e poi passava a Reg– gio per i1 capitolo provinciale. II 6 settembre, con l'elezione dei nuovi superiori, era libero da ogni carica e tornava percio a rinchiudersi nel silenzio di Fontevivo 123 , per non uscirne che per la quaresima del 1772, deciso ormai a non imbarazzarsi piu in affari di corte che non fossero di stretta pertinenza del suo uf– fi.cio. Nel frattempo avveniva la catastrofe política. Impotente a sostenere la burrasca, abbandonato da tutti, con– gedato dal duca senza udienza, il ministro riformatore dovette lasciare il ducato nel cuore della notte del 19 novembre 1771 co– me un fuggiasco 124 • ·- .l.. 119 BENASSI, op.cit. V, 347-354; Idem, Satire pia,centine contra il Ministro G. Du Tillot, in Miscell. di Storia, letteratura e arte piacentina, Piacenza 1915. 120 In un elenco di opere immaginarie composte contra il Du Tillot e collabo– ratori si legge: Il Macchiavelli. Nuova edizione in caratteri olandesi, con i luminosi commenti del celebre Fr. Bernardino da Piacenza laico compagno del Rev.mo P. Adeodato Turahi. Opera dedicata a Monsieur Jacobi [consigliere del Du Tillot], Londra, tomo 6 in f.o, presso il Pansiera, all'insegna de' tre Giudei. Roma, Bibl. Naz. Vittorio Emanuele, Mss.gesuitici, 330, f.252r, e Mss.p,arm. 21.010 (numero d'en– trata) f.137, cit. da BENASSI, op.cit. V, 64 n.1. Altre satire parmigiane in Bibl.Vat. cod.Ferraioli 287, :f.VII. L'umore satirico si sbizzarrisce in panegirici, memorie, de– scrizioni, poesie di ogni genere. In una vignetta il Paciaudi viene rappresentato in atto di leggere al Du Tillot morente un libro di Lutero! 121 Le misure vennero prese per imputazioni ben specificate: il Paciaudi era accusato di aver permesso in biblioteca ducale, la lettura di libri acattolici e proi– biti ai giovani studenti; il Copellotti, La Rocchette (governatore del R. Palazzo del giardino) e il D'Astier (un finanziere), rei di discorsi contra i sovrani tenuti in un caffe di Colorno. Cf. BENASSI, op.cit. V, 346. 122 Ancora in questi giorni pieni di tumulti contro i collaboratori del Du Til– lot, la Gazzetta di Parma (Supplemento del 27 agosto 1771), parla del Turchi come «celebratissimo oratore». 123 Campione di Prov. II, ff.88-91. II Turchi ebbe come successore il P. Antonio Cabrini da Boretto, suddito estense, per salvare la reputazione del quale, messa a repentaglio da un fratello reo di infamia, il P. Adeodato ne! 1769 s'era gia interposto presso Francesco III d'Este ottenendo la liberazione del delinquente. Cf. cart. del Turchi con il Bagnesi e il duca, in ASM, Cancell.duc.giur.regolari, v. Turchi e copia in MBE, Ms.Sorbelli, 793. 124 Ma fu tosto confortato dalle pensioni dei re di Francia e Spagna. Cf. C. NrsARD, op.cit., 246-248.280-329; H. BEDARIDA, Les premiers Bourbons, 116-117.
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