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FINE DEL PROVINCIALATO. CADUTA DEL MINISTRO: 1771 119 Ma anche questa volta non ,ebbe risposta, mentre ancora sulla fine del 1770 i rapporti tra il Turchi e il ministro borbonico sono della massima intimita. Con ingenuo candore, che rivela pero una profonda amicizia, nell'ottobre di quell'anno il P. Adeodato scrive ,al Du Tillot queste parole che sembrano uscite dalla penna di un innamorato: « ... Vous avez l'ame sensible: e' est l' amitié, la tendre amitié, qui vous touche et vous avez la complaisance de ne refuser pas la mienne. Je vous serai toujours inutile; mais souhaiterai au moins de ne l'etre pas. Je vous aime et je vous aimerai de ma vie et je ne pourrais aller de vous aimer sans dire mes addieux au mérite, a l'humanité, a la bienfaisance, a la vertu... » 108 • Quando il cappuccino vergava queste righe, le faccende del- 1a corte di Parma erano assai fosche e la posizione del ministro ormai scossa in modo irrimediabile. L'opposizione ufficiale di pa– lazzo aveva infatti gia incominciato ad aizzare contro di lui an– che quella popolare. Stretto fra tanti nemici il Du Tillot chiedeva in quei giorni a Madrid la propria giubilazione, che gli fu :q.e– gata perché si voleva tentare di tenerlo a galla. Da Versailles venne mandato il marchese de Chauvelin, per temperare la reli– giosita del duca e per persuadere i giovani sovrani dell'assoluta necessita di mantenere in carica ancora per quattro anni il mi– nistro1ºª. Inoltre l'inviato francese impartl lezioni a Ferdinando sul modo di pregare Dio e lo rimprovero di certe manifestazioni religiose esterne sconvenienti in un sovrano 11 º. In piu inflisse punizioni a diverse persone della corte: i domenicani Vincenzo Domenico Ferrari e Tommaso Misuracchi vennero esiliati dal -dominio e i due cappellani ducali Tamagni e Poncini, sospesi dal– l'ufficio con la proibizione di presentarsi a corte 111 • L'abate Bianchi a Modena e il ministro Bagnesi a Milano nel gennaio del 1771 si meravigliavano nel sentire che anche al no! Ma chi avrebbe mai sospettato che da questo crocchio di amici anticuriali sareb– bero usciti ben due vescovi! Oltre il Turchi, anche il Bianchi, infatti, nonostante tutta la sua attivita notoria in danno della Chiesa, gia ne! 1776, presentato da Francesco III d'Este, verra promosso da Pio VI vescovo titolare di Pergamo (Asia Minore) e dato in aiuto al vescovo Giuseppe Maria Fogliani di Modena! Cf. R. RITZLER - P. SEFRIN, Hierarchia, Catholica VI (1730-1799), Padova 1958, 333.351. Nulla abbiamo pero tro– ·vato della sua attivita pastorale; sappiamo solo che mori ne] 1779. Cf. P.B. CASOLI, La Chiesa negli Stati Estensi e il vescovo di Modena Luigi Reggianini, in La Scuolcl Cattolica 22(1901) 391. 108 Turchi al Du Tillot, s.d. [dopo 1'8 ott. 1770]. Minuta autogr. in MBE, Mss.Campori, 12. Cf. App. I, doc. 15. · 109 C. NISARD, op.cit., 218-225; Recueil des instructions données aux ambassc¿– deurs et ministres de France depuis les traités de Westphalie jus·qu'a l,a révolution frangaise ... (Paris, Alean, 1893), Naples et Parme, 217-222. 11 º Nella visita fatta alla cappella del duca, ammoni il giovane sovrano che i simboli e le manÍÍestazioni esterne della religione, delle quali questa era piena, erano fatti per eccitare la devozione popolare, ma inutili per un príncipe saggio e illumi– nato... Don Ferdinando promise di togliere !'inginocchiatoio da! gabinetto privato, d: non ripetere troppo spesso la Via Crucis, di le~arsi lo scapolare domenicano ecc. Cf. C. BERI PIGORINI, La corte di Parma, 281-282; C. NISARD, op.cit., 148-150. 111 Decreti e rescritti, 19 e 23 nov. 1769, mss. ASP.

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