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114 PROVINCIALE ,DEI CAPPUCCINI: 1768-1771 Ferdinando fu cosi un prodotto discordante di due correnti che cozzavano tra di loro 77 • Dal dissidio tra la mente formata dai fi– losofi e l'animo caldo di religiosita borbonica educato dal clero e da donne, gli doveva derivare incertezza e debolezza di caratte– re. In piu gli tocco di vivere in tempi difficili. Il giovane sovrano non duro percio fatica a seguire la moglie nei suoi precisi piani di guerra, di cuí, appena in Parma, inizio immediatamente l'ese– cuzione. Il Condillac, fortunatamente per lui, aveva gia lasciato i1 ducato nel marzo del 1767 78 • Un viaggiatore narro in Francia che nel separarsi dal suo allievo esclamasse: « J'avais voulu former un prince et je n'ai fait qu'un frate ! ». Si riferisce pure che il Turchi, sapendolo, aggiungesse: « Eh bien! moi, j'en eusse fait uñ so 1da t ! » 79 • Il Keralio ricevette invece ordine di par– tire immediatamente senza neppure prendere congedo dal duca,. per non irritare la sensibilita della duchessa 80 • Sotto il dominio di Maria Amalia, che oltre il marito e la politica austriaca, asso– ciava nella lotta il clero e il popolo e tutti gli scontenti del du– cato, la corte di Parma fu presto rivoltata contro il Du Tillot, in fama di eretico e di filosofo « volterriano » 8 1. Il Turchi si era presentato alla duchessa in Colorno verso la meta di agosto, ritornando dalla visita canonica ai conventi tra– spadani e prima che la sovrana facesse il suo solenne ingresso nella capitale. Ne era stato accolto con bonta e manifestazione di stima 82 • Ma era lantano dall'essere sicuro nelle nuove condizioni in cui veniva a versare la corte a cui doveva predicare. Tuttavia il suo attaccamento al Du Tillot non fu scosso. I suoi viaggi tra Parma e Modena infatti continuano ad es– sere una mediazione efficace tra i due governi che intendevano camminare di pari passo nelle riforme e contro Roma. Cosi nel maggio del 1769 aveva aperto la visita pastorale ai conventi del modenese, passando con il Bianchi « un'oretta di graziosissime mormorazioni » sul conto del Du Tillot, con il quale, presso il segretario estense, scambiava la corrispondenza epistolare 8 ª. A 77 F. GIARELLI, Storia di Piacenza 11, Piacenza 1889, 44; E. CASA, Controversie,, 273-377. 78 Di solito si danno notizie molto imprecise sulla durata del soggiorno del filosofo a Parma: egli arrivo il 12 aprile 1758 e partl il 9 marzo 1767: quasi nove anni. Cf. U. BENASSI, Per la biografia del Condillae, estratto da Boll.Storico Piacen– tino, Piacenza 1923, 5. 79 J. LEC0MTE, Parme sous Marie-Louise I, 192-193. 80 E. ROTA, Le origini· del Risorginiento 1, 311. 81 L'accusa mossa al Du Tillot di essere filosofo v o I ter ria no, era or1g1- nata da! fatto che il celebre filosofo francese aveva mandato al ministro di Parma un esemplare della Za'ire in ammirazione per la cacciata dei gesuiti. Cf. C. BERI PIG0RINI, La corte di Parma nel secolo XVIII, 270-285. 82 Campione di Prov. II, f.78. 83 Bianchi al Du Tillot: Modena, 8 maggio 1769, ASP, Cart.DuTillot, 53; Du Tillot al Bianchi, s.l., 5 maggio 1769. ASM, Cart.secretari, 108. Cf. anche BENASSI, Guglielmo Du Tillot V, 323s. n.4.

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