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PERICOLI DELLA CORTE E CONVENTO DI FONTEVIVO bisogna riconoscere che nei riguardi di questa bellicosa figlia di Maria Teresa si e spesso esagerato 12 e si e dato troppa luce ad un lato solo, e non al piu costruttivo, del suo complesso carattere. La realta e che essa seppe farsi amare grandemente dal suo popoh Per sottrarre il ducato dalla soggezione franco-spagno– la in cui il Du Tillot era arenato nelle sue riforme, Maria Ama– lia non trovo modo piu espediente di esordire che con avver– sare la politica ecclesiastica del ministro, non gia per motivi re-. ligiosi, bensi per odio verso il ministro stesso. Ella non era del resto che un nuovo prezioso anello della grande catena degli interessi asburgici in Italia, che da Milano giungeva a Napoli collegandosi con Modena e con Firenze 73 • Con l'ingresso di questa donna in Parma, anche Voltaire previde tristi giorni per la sua povera filosofia, impersonata nel discepolo del Condillac 74 • In verita don Ferdinando non si era sentito bene con i suoi educatori, di sentimenti troppo lontani dai propri. Condillac lo aveva educato con animo paterno, ma vedendo di mal occhio le pratiche di pieta in cui il principe era stato allevato non ne guadagno mai l'affetto. Inoltre questi sen– tiva piu interesse per la fisica e la matematica e conseguentemen– te per le lezioni di Keralio, matematico e ingegnere militare, che non per quelle del filosofo 75 • Quando il Du Tillot, dopo la mor– te di don Filippo, per intensificare l'opera di educazione e avvia– re il giovane duca alla politica piu oculata e potente, gli aveva tolto di flanco alcune persone ecclesiastiche dotte e pie, aveva con– tribuito ad aumentare in lui la nascosta passione religiosa 76 • Don 72 Quest'opera di denigrazione e stata fomentata in modo notevole da un .articolo di C. BERI PIGORINI, La, sixieme fille de Marie-Thérese, in Revue lnterria– tiona,le del 10 e 25 giugno 1888, vol!. 28, apparso poi in. lingua italiana col titolo: la corte di Pa,rma, nel secolo XVIII, in Nuova, Antología, s.III 42(1892) 266-294. Maria Amalia e incolpata di tutti i mali che misero a soqquadro il ducato e viene descritta come estremamente volgare, sensuale, avida di danaro, alleata dei gesuiti e del clero contro il Du Tillot. Cf. anche I. STANGA, Ma,ria Amalia di Bor– bone, Duchessa, di Pa,rma, (1746-1804), Cremona 1932. II Cerretti ne fa questo sin– golare ritratto, ri:l'erendo al ministro Te·sti il' suo primo incontro con la duchessa: « Mi parea propriamente al veder quella sua aria franca e marziale, di parlar colla famosa Cristina di Svezia, al ritratto della quale, massimamente pe! naso di console romano, somiglia moltissimo questa singolare Principessa ». Cerretti al Testi: Parma, 12 dic. 1797. MAS, Triennio repubblicamo, 188. 73 E. ROTA, Le origini del Risorgimento I, 811. 74 Allorché Voltaire. seppe che a don Ferdinando era stato dato come pre– eettore il Condillac scrisse al D'Alembert che se !'Infante fosse cio nonostante eresciuto devoto, voleva dire che la grazia divina era molto potente. E bisogna :Confessare che lo fu davvero! Cf. G. SFORZA, La Regiria d'Etruria,, in Nuova An– tología, s.III 48(1893) 81. Dopo il 1769 anche il príncipe degli il!uministi aveva eambiato parere sulla educazione impartita dal Condillac: « J'espérais un peu de l' Infant duc de Parme, attendu la bonne éducation qu'il a eue; mais oii. il n'y a point d'ame, l'éducation n'a ríen a faire, J'apprends que ce prince passe la journée a voir des moins et que sa femme Autrichienne et superstitieuse, sera la maitresse. O pauvre philosophie! que deviendrez vous? :.. Correspondance, in Oeuvres completes XIV, París 1786, 475. 75 H. BEDARIDA, Parme et l.a France, 148.881. 76 Cf. Storia dell.a mía vita scritta da Ferdinando, in PEZZANA, Memorie VII, · 552-555. G. TONONI, Condizioni della Chiesa V, 366-367. 8. • Adeodato Turchi
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