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I CAPPUCCINI 109 L'espulsione della Compagnia di Gesu, la riduzione dei fra– ti, aveva determinato larghi vuoti e non solo nel campo educa– tivo. I mandati di coglierne l'eredita non furono sempre di facile e felice esecuzione. Una volta ottenuto il desideratissimo evento della cacciata dei gesuiti, il Paciaudi aveva colto l'occasione della necessita di sostituirli nelle loro principali funzioni, per tentare anche una vasta opera di rinnovamento scolastico e culturale. Lo spirito re– galistico di cui era intriso rese pero spesso meno buoni i suoi intenti. La Costituzione per i nuovi regi studi 56 inculcava infatti 1o studio teologico con spirito anti-papale, come arma per respin– gere le ingerenze della chiesa e per estendere quelle dello stato. Bandite le sottigliezze scolastiche, si doveva curare particolarmen– te il dogma seguendo S. Agostino e S. Tommaso d'Aquino. I prin– cipi della scuola agostiniana dovevano pure essere seguiti per la teología morale, a fine di tenere lontano il pericolo della morale lassa, dannosa egualmente allo stato, che alla religione. Ma gran parte delle premure per l'istruzione religiosa, la quale occupava il primo posto nella costituzione paciaudiana, erano state detta– te dal desiderio dei riformatori di mostrare che Parma pur es– sendo in lotta con Roma, seguiva il piu rigoroso e vivo senso cat– tolico57. Anche i professori scelti a succedere ai gesuiti, sía nelle universita, che negli studi superiori, erano tutti ecclesiastici. Qual– che storico ha raccolto la voce che anche il Turchi fosse prima tra i riformatori degli studi, e poi professore all'universita di Parma 58 • Ma la notizia non ha alcun fondamento. II Paciaudi aveva invece tentato di ammettere i cappuccini all'insegnamento nelle scuole inferiori di Borgo S. Donnino. Pero si accorse tosto che fatta eccezione del suo amico Turchi, essi non erano fatti per essere «uomini illuminati, eruditi, bei parlatori », e non era- 56 Parma, Carmignani, 1768, 80. Sottoscritta da! duca Ferdinando 5 giorni avanti la cacciata dei gesuiti, di modo che, con un esempio unico, tutte le scuole del ducato poterono riaprirsi ne! terzo giorno dopo tale espulsione. Cf. W. CESA– RINI SFORZA, Il padre Paciaudi e la riforma dell'Universita di Parma, 128. 57 Tutto il titolo XII della Co.stituzione e dedicato alla pieta cristiana, che si vuole negli studenti: la prima e rilevantissima parte dell'educazione e il santo timor di Dio, fonte, principio, base d'ogni sapere, d'ogni felicita, d'ogni impero! Una intonazione regalistica maggiore si nota invece ne! Regolamento per le scuole della rag·ione civile e canonica, Parma 1769, dettato da! Paciaudi, il quale tra l'altro consiglia anche lo studio del van Espen, il famoso autore del Ju s e c c 1 es i a - s tic u m un i ver su m. Cf. W. CESARINI SFORZA, L'ordinamento degliJ studi giuridici nell'Universita di Parma secando la riforma del 1769, in Il Filangieri 42(1917) 150-151. 58 Cf. PLACIDO DA PAVULLO, op.eit., 8-9; inoltre, G. MARIOTTI, L'Universita di Parma dal 1766 al 185.9, in Aurea Parma 7(1923) 267-268; C. SPELLANZON, Storia del Risorgimento e dell'unita d'Italia I, Milano 1933, 63-64. Vedi pero !'elenco del magistrato dei Riformatori, nonché dei professori di teología, degli interpreti dei sacri canoni, dei lettori, censori, ecc. dell'universita di Parma e delle scuole del ducato in O. MASNOVO, La riforma della R. Universita e delle scuole del Ducato di Parrna nel 1769, in Aurea Parma 2(1913) 138-142.
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