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I CAPPUCCINI 107 ai suoi sudditi passando dai conventi di terra estense, a quelli del parmigiano, del piacentino, a Guastalla, ai quattro conventi tra– spadani, ritornando a Parma il 20 agosto 4 ª. Tuona contro l'ozio– sita dei frati, annunciando che la scure e posta alla radice del– l'albero, poiché i sovrani non vogliono uomini oziosi nei loro sta– ti••; che senza giusto titolo non si puo mangiare il pane degli altri e sfuggire la taccia d'ingiustizia 45 • E questo perché « nella societa onerosa ogni cosa deve sentir l'eguaglianza: quando il peso e tutto da una parte e tutto il profitto dall'altra, l'ingiustizia e patente. Una parte dei cittadini pretendera d'esser mantenuta a spese dell'altra, senza volere far nulla per quella che la man– tiene: quale diritto potra giustificare giammai si irragionevole pre– tensione? » 46 • Ora, il nostro provinciale sfida i suoi frati a trovare nel vange– lo un sol passo da cui possa dedursi « che un povero volontario col solo far orazione per gli altri possa pretendere un giusto titolo per vivere a loro spesa » 47 • Orbene, cio che non potra ottenere né l'obbligo di giustizia, né le insinuazioni dei superiori, l'otter– ranno i governi diminuendo il numero dei frati ed accrescendo– ne gli impegni 48 • Di nuovo nel 1770, dopo la quaresima predicata alla corte, il 5 maggio iniziava una seconda visita canonica ai frati passando questa volta da Piacenza, a Parma, ai conventi traspadani, a Modena e concludendo a Scandiano sulla meta di luglio 49 • Que– st'anno parla ai frati della loro ignoranza eccitandoli allo studio, perché « Cristo non aborri nel presepio di trovarsi in mezzo ai giumenti, non isdegno sul Calvario la compagnia dei ladri, ma nel tempio non 43 Campione di Prov. II, ff. 78-79: il cronista memore forse dei recenti ten– tativi di riforma del González, scrive che il Turchi nella sua visita non h.a trovato .alcuna cosa « di rimarco, che abbia avuto necessita di speciale provvedimento ». I vi, f.78. Cf. anche CERATI, Memorie, p.XI ( « ... dolcezza e moderazione... senza essere né troppo facile né debole... »); PE'ZZANA, Memorie VII, 260. 44 Visita pastorale. Discorso secondo su la fuga dell'ozio, composto in Parma nell'Aprile del 1769, fl'.14-15, ms. in APC. 45 « Or io domando: qual'e il titolo per cui i secolari ci somministrano il pane? Per valersi di noi negli spirituali loro bisogni, come noi siamo soliti di valersi di essi nelle temporali nostre necessita... Questo e 'il primissimo naturale comando tra 1a religione e il secolo. Contratto perfettamente eguale... Ora un frate che abbia forza e talenti bastanti per compire sí geloso dovere e non voglia farlo, qual'e quella teologia si fiaccata e si lassa, che possa assolverlo da delitto gravissimo d'in– giustizia? ». lvi, ff.2-3. 46 lvi, f.3. - « Dicono pero [i frati] di far orazione e dicono quest'essere un giusto titolo per ingrassare colle limosine de' fedeli. E sia pure vero che siano uomini d'orazione... Quanti poveri sarebbero contenti di starsene in orazione dal mattino alla sera, se fosse questo un titolo bastante per mantenersi... ». Il Turchi elogia dei suoi frati l'attivita « nei pulpiti, nei catechismi, nei tribunali di penitenza, nell'assistere ai moribondi... » e soprattutto lo studio per rendersi capaci a disimpe– gnare con frutto simili ministeri. !vi, ff.9-10. 47 Ivi, f.5. 48 Visita pastorale. Discorso primo su la fuga dell'ozio, composta in Parma -nel Mar1oo del 1769, f.16, ms. in APC. 49 Campione di Prov. II, 82-83.

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