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102 PROVINCIALE DEI CAPPUCCINI: 1768-1771 deva gli affari ecclesiastici e il 3 novembre 1768 proscriveva la bolla In coena Domini, come contraria al diritto regio, solo de– plorando che il conte di Firmian lo avesse preceduto 1 ª e il 21 feb– braio 1769 aboliva anche l'lnquisizione che faceva gia · spiritare dalla paura il P. Adeodato 10 • 2. LA RIFORMA MONASTICA. Ma pm ancora che in questa potatura di rami secchi e di vecchie istituzioni, le riforme ecclesiastiche di Parma degli anni 1768-1770 assumono un valore veramente stimabile nel tentato rinnovamento religioso e culturale del ducato. In questo campo i progetti non mancavanq, in realta, di buoni principi e di criteri moderni. Tale riforma, del resto, era all'ordine del giorno in quasi tutti gli stati cattolici d'Europa. 11 Du Tillot si era proposto, percio, di emulare e di procedere di parí passo con gli altri governi e specialmente con Modena. Le particolari condizioni in cui versava in ducato, rendendo impossibile per il momento ogni accordo con la Santa Sede, met– tevano pero il ministro borbonico in grande svantaggio gia in partenza. Mentre Francesco 111 d'Este, con il consenso di Roma procedeva senza incontrare difficolta, alla soppressione di nume– rosi conventi piccoli e inutili, ne incamerava i beni e le terre, in– troduceva la limitazione della manomorta e la perequazione tri.,. butaria 2 º imitando in questo Maria Teresa, il Du Tillot a Parma con simili provvedimenti fomentava invece quei dissensi interni che dovevano portare ad un rapido declino e al fallimento della sua politica. 11 contrasto era eloquente, ma non faceva che eccitare maggiorrnente il ministro di Parma 2 1, che aveva fatto passare allo studio il suo piano di riforma rnonastica all'indomani della espulsione dei gesuiti. Pur protestando di non essere posseduto d u dé m o n é c r i - va in, il Turchi in questo rinnovamento religioso presto una notevole collaborazione. Particolarmente dopo le vicende del set- 18 BENASSI, Guglielmo Du Tillot V, 288. 19 BENASSI, ivi, 198-206. 20 E. CASA, Controversie, 183-191. 21 Nelle strette relazioni che correvano tra i due goyerni il contrasto appariva ancora piu rilevato e la parzialita romana era attribuita da! Du Tillot al desiderio della Santa Sede d'ingerirsi particolarmente nelle faccende dello stato parmense, oltre che alla influenza dei gesuiti da lui cacciati e protetti invece nello stato estense. Cf. Du Tillot al D'Argental: 30 luglio 1768, in PBP, Ms.parm. 574, f.306; e al Grimaldi 31 luglio 1768, in ASP, Cart. Du Tillot, 52. Ma occorre riconoscere che per quanto fosse audace nella sua lotta antimqnastica, il Bianchi a Modena non arrivo agli estremi di Parma. lnoltre nello stato estense le controversie tra la chie– sa e lo stato e le questioni per le immunita reali e personali erano meno complicate che a Parma e non avevano la portata e il carattere d'emblema come per la corte borbonica di Parma.

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