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CONFESSORE DEL DU TILLOT 101 Evidentemente il buon vescovo non voleva compromettersi maggiormente con la malattia del ministro in lotta con Roma. Av– visato d'urgenza, il Turchi arrivo presso l'amico infermo, che aveva gia parlato degli « atti cristiani », verso mezzogiorno del 13 settembre e si trattenne lungamente con lui. Dopo la confessione l'ammalato chiese il viatico, ma i medici non_ lo credettero oppor– tuno per il momento. Si stabili che si sarebbe comunicato poi per devozione nei giorni seguenti1 4 • II male venne infatti domato. II 15 settembre dal letto del Du Tillot, il Turchi scriveva tutto raggiante a Felice Bianchi che l'ammalato era libero ormai dalla febbre e che non destava piu preoccupazioni1 5 • Con sollecitudine il segretario estense inviava copia della lettera del cappuccino a Milano, ove si era sparsa la nuova della morte del ministro di Parma 1 ª. Il provinciale dei cappuccini che in questa critica occasione ha ricevuto i segreti di coscienza dell'autore di numerosi atti ostili verso la Santa Sede, non pare gli abbia imposta alcuna ritrattazione; né trovasi che cfo abbia destato rumore fra gli amici o fra i nemici del ministro 11 • La condotta che il Du Tillot e il Turchi tengono in seguito verso Roma e il proseguimento delle riforme iniziate senza tentennamenti o scrupoli ci fanno supporre che nessuno dei due la stimasse doverosa. lnfatti, appena uscito di convalescenza il ministro ripren- 14 II Paciaudi con manifesta ostentazione informava immediatamente il ve– scovo di Piacenza, Aless. Pisani: « Questa mattina mi ha chiamato [iI Du Tillot] e parlato degli atti cristiani con <l.irmi, che si era preparato sino da! terzo giQrno del decubito. Si e spedito subito al P. Turchi ch'e giunto prima del mezzo giorno ed e stato lungo tempo con l'infermo, che ha adempito a tutte le parti d'un animo pieno di religione e di vera pieta... ». Paciaudi al Pisani: Colorno, 13 sétt. 1768. Orig. in Arch.Vettc.Piacenz,q,, oort. 1768, edita in G. T0N0NI, Corrispondenza tra il p. Paciaudi e monsignor Alessandro Pisani, vescovo di Piacenza, in Atti e Memorie delle RR.Dep.Stor.Patria, s.III 5(1888) 399-400. II Pisani si mostro pero molto meno entusiasta del teatino di quella pieta in elJl)tremis, e si limito a raccomandare l'am– malato alle preghiere di un numero assai ristretto di persone, c o n z e I o , m a s e n z a s t r e p i t o . E anche quando qualche giorno dopo il Paciaudi scriveva con esaltazione della gioia che aveva pervaso Parma alla convalescenza del ministro, il Pisani si scusava della maggiore freddezza dei piacentini, adducendo che a Pia– cenza i « sentimenti dell'animo sono piu concertati e riservati ». Cf. scambio di let– tere Paciaudi-Pisani, 20 e 22 sett. 1768, in Arch.Vesc.Piacenzq,, ca,rt.1768. 1 • « ... Iddio ce lo [il Du Tillot] ha ridonato ed in questo punto che scrivo da! suo letto, Egli e libero dalla febbre, tranquillo e vivace, né pin ci lascia luogo a temere. So quanta consolazione sia per recare all'E.V. una cosl. grata novella che ha dissipata l'univ.ersale tristezza e richiamata la gioia su! volto di tutti gli uomini onesti ed interessati per la pubblica felicita... ». Turchi al Bianchi: Colorno, 15 sett. 1768, ASM, Cq,rt.segretari, 107. 16 Bianchi al Bagnesi: Modena, 18 sett. 1768. Minuta in ASM, Cart.segretari, 107. Perla notizia della morte del Du Tillot corsa a Milano, cf. Pietro Verri al fratello Alessandro: Milano, 21 sett. 1768, in Carteggio di P. e A. Verri, a cura di F. Novati, E. Greppi, II, Milano 1910, 40, 17 G. T0N0NI, Corrispondenza tra il p. Paciaudi e Mons. Pisani, 400-403. II Benassi (cf. op.cit. V, 187) afferma che il Du Tillot si e confessato da! Turchi ed ha ricevuto il viatico anche durante un attacco di terzana ne! febbraio del 1768. Ma una tale asserzione non trova conferma. Un avvenimento simile nel febbraio, cioe poco dopo il Monitorio e la cacciata dei gesuiti, non avrebbe mancato di sollevare gran rumore.
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