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96 COLLABORATORE DEL DU TILLOT: 1764-1768 mente, contando di ottenere l'assenso di Vienna, in forza della, ri– nuncia definitiva di Parma su Bozzolo e Sabbioneta 1 º 1 • L'impresa era ardita e difficile. Ma l'amicizfa che legava Du Tillot e Felice Bianchi e la mediazione efficace del Turchi, comune amico e convinti entrambi che con Roma si dovessero usare fatti e non parole, rendevano meno ardue le trattative tra le due corti interessate. Una prima missione del cappuccino nell'aprile del 1768 pres– so la corte estense ando pero a vuoto. 11 Bianchi rifiutava la pro– posta della spedizione militare su Ferrara e soprattutto, per il timore dell'avversione del principe ereditario corrucciato per le vendite fatte dal padre, la cessione del territorio di Brescello e Gualtieri. Respingeva anche l'offerta di un dono fatto per sé 102 • Ma il Turchi tornava alla carica nel maggio seguente con maggiore fortuna. Rimase a contatto con la corte estense una ventina di giorni, eccitandola a non perdersi in inutili trattative con Roma, dato che i principi non fauno mai buon negozio con quella corte, ma a passare all'azione 103 • 11 Du Tillot si mostrava contento del suo diplomatico, che oltre all'esito sperato, riscuoteva segni di stima non comuni 104 • A missione finita, congedandosi dal duca Francesco III, verso la fine di maggio, il cappuccino come ultima parola gli augurava come un bene pregevole e desiderabile, la stessa scomunica che la corte di Roma aveva fulminato contro il governo di Parma 105 • La questione sembrava pertanto bene avviata. Ma tanto 1\,fo– dena, che la Spagna, messa a parte del piano soltanto quando l'in– tesa con la corte estense approdava, richiedevano l'approvazione superiore dell'Austria. Cosi a Vienna le trattative di guerra si intrecciarono con quelle matrimoniali dell'Infante don Ferdinando. Di ritorno in Parma dalla sua missione, il Turchi ebbe dal Du Tillot una gratifica assai curiosa: per la sua fonda ta dot– trina e lo zelo apostolico, il 21 giugno il P. Adeodato con regio decreto veniva nominato predicatore ordinario di corte con esercizio, p e r r i n n o v a r e a 11 a m e m o r i a d e l s o v r a n o le massime del vangelo 106 • L'oratore in principio si scher– m1 e cerco di sottrarsi all'incarico onorifico, protestando che fino 101 BENASSI, op.cit. V, 278-284; H. BEDARIDA, Parme dans la politique fran– ,¡¡a,ise, 207-209; PASTOR, op.cit. 942. Sui precedenti immediati della questione, cf. anche H. BEDARIDA, Les premiers Bourbons, 79-80. 1 º 2 Foglio senza data né firma, ma autografo del Turchi in AS,P, Cart.Du Tillot, 52. Cf. anche BENASSI, op.cit. V, 280. 100 Du Tillot al Bianchi: Parma, 27 maggio 1768. Minuta in ASP, Cart.Du Tillot, 53. 104 Bianchi al Du Tillot: Modena, 9 maggio 1768, e Du Tillot al Bianchi: Parma, 10 e 24 maggio 1768, in ASP, Cart.Du Tillot, 53. Cf. App. I, doc. 5. 105 Bianchi al Du Tillot: Modena, 26 maggio 1768, cit. da BENASSI, op.cit. V, 280 nota 2. Cf. anche PASTOR, op.cit. XIV /1, 942 n.7; H. BEDARIDA, Pa1·1ne dans la politique, 208. 106 Decreti e rescritti, 21 giugno 1768, n.85, mss. in ASP. Tale nomina venne eomunicata al Turchi da! Du Tillot con biglietto del 25 giugno 1768. Orig, in MBE, Mss.Campori, 12, edito in FELICE DA MARETO .. Tavole dei capitoli genernli, 247.

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