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UNA MISSIONE DIPLOMATICA CON'l'RO ROMA 95 S. Angelo. II Marchisio aveva dovuto smentire la novella per tutta la Toscana presso gli amici del Turchi e scriveva al Du Tillot che sarebbe pero stato bene che il cappuccino « si mettesse in quiete » 98 • Ma nelle circostanze in cui si viveva in Parma era pretendere l'impossibile. Finita appena la predicazione bolognese, il Turchi inizia anzi una missione segretissima e difficile presso la corte di Modena, affidatagli dal suo ministro: raggiungere una intesa per un'azione militare concorde sulla Legazione di Ferrara, territorio papale. 5. UNA MISSIONE DIPLOMATICA CONTRO ROMA. Le altre corti borboniche si erano, infatti, trovate d'accordo sul principio che l'occupazione dello Stato Pontificio, fosse un mezzo migliore che non la rottura delle relazioni diplomatiche, per punire e piegare Roma nel suo comportamento verso il governo di Parma. Tanto piu che in questo modo si otteneva tanto• la rottura quanto l'occupazione di una parte dei possedimenti tempo– rali riversandone la colpa su Roma stessa rimanendo poi padroni di raggiungere cio che si proponevano: la soppressione della Com– pagnia. Parma, pertanto, aveva visto la Francia occupare Avignone, da cui il papa s'era rifiutato di cacciare i gesuiti, e Napoli per lo stesso pretesto, prendersi Benevento e Pontecorvo 99 • Era naturale percio che anche il Du Tillot pensasse a sfruttare la rottura con Roma con rappresaglie territoriali. La proposta di una spedizione armata contro la chiesa per il riacquisto di Castro e Ronciglione, con l'aiuto sussidiario di truppe spagnole, ebbe una cattiva accoglienza presso Carlo III di Spagna, il motore principale della lotta contro la Santa Sede. La ragione era che il sovrano non riconosceva all'Infante di Parma alcun diritto su quelle terre 10 º. Con rapidissima mossa il ministro parmense aveva allora pensato di dar nuovo vigore alle pretese di Parma su Bozzolo e Sabbioneta, posseduti dall'Austria con la quale si stavano trattando le nozze di don Ferdinando con una figlia di Maria Teresa. Abbinando le pretese di Parma con le rivendica– zioni estensi su Ferrara e Comacchio passate al papa nel 1598, iI Du Tillot penso di aiutare il soddisfacimento di queste, col patto che il governo di Modena, a guerra finita, cedesse Reggiolo e i territori di Brescello e Gualtieri, gia contrattati anche anterior- 98 Scambio di lettere Marchisio (Roma 24 marzo 1768) e Du Tillot (Parma 2 aprile). ASP, Cart.Du Tillot, 53. Cf. App. I, doc. 4. 99 PASTOR, Storia dei Papi XIV /1, 938-939. 100 BENASSI, Guglielmo Du Tillot V, 279.
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