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RAPPORTI CON LE CORTI DI MODENA E DI NAPOLI 87 Con maggiore fortuna, nell'interesse dei due stati si occupa dell'ar– ginatura e regolamentazione dell'alveo del Po, in vantaggio delle campagne della bassa reggiana soggette a frequenti alluvioni. Per ,quest'affare si era recato personalmente a Gualtieri a osservare i lavori fatti di recente dal governo di Modena per contenere le ac– que del fiume. Ne aveva raccolte minute informazioni da competen– ti, ma non era rimasto soddisfatto. I lavori eseguiti gli parevano insufficienti. Con tutta segretezza comunicava percio al Frosini che il Du Tillot avrebbe mandato a Modena un valente ingegnere a trattare con il ministro Felice Bianchi la maniera di garantire con maggiore sicurezza i terreni minacciati dal Po ai confini dei due statiª 4 • Poco dopo con lo stesso riserbo inviava ad un .altro ministro estense, forse Clemente Bagnesi, un suo progetto sull'appalto delle ferme generali per il ducato di Modena, che incontrava il favore del ministro perché di comune accordo e vantaggio a Parma e a Modena, ma che non riusci vincitore nell'impari lotta degli :speculatori. Ancora nel gennaio del 1769, metteva le mani avanti alla prima voce di nuova mutazione degli appaltatori e sollecitava 1'amico a comunicargli in che conto dovesse tenere la notizia e nel caso positivo gli indicasse i passi sicuri per rimettere sul tavolino il noto progettoª 5 • L'interesse che il Turchi mostra per questo si– stema finanziario non reca alcuna meraviglia. A Parma le discus– :sioni tra i collaboratori del Du Tillot erano vivacissime. Il ministro nel 1756, allora semplicemente addetto alle Finanze, aveva con– cesso l'appalto di tutte le imposte ad una ferma generale francese, a cui aveva prestato il nome un certo Michele Patéª 6 • La rigorosa ,esazione delle gabelle, l'imposizione frequente di nuove, le an– gherie dei birri e dei commessi, l'alterigia dei capi francesi resero ,straordinariamente odiosa questa ferma. Il Du Tillot cerco inu– tilmente gia nel 1759 una rescissione del contratto. Nel 1765 allo :scadere di questo si era riaccesa la discussione, che doveva portare ad una ferma mista in cui l'erario fosse interessato per una meta, come formula di transizione per arrivare nel 1771 alla regia am– ministrazione di .tutte le imposte per conto dello stato, un anno prima che a Milano, prevenendo e probabilmente agevolando l'ul– timo trionfo di Pietro Verri che da anni lottava per la stessa hattaglia 67 • 64 Turchi al Frosini: Parma, 31 ott. 1766. MBE, Mss.Campori, 12. « Faccia un brindisi odoroso all'amabile M. Du Tillot, che si .fa pregio di stimarla ed amarla infinitamente con estrema mia compia<!enza... ». Ma lo scaltro frate sa maneggiare eon abilita l'interesse proprio e quello delle corti, facendo giocare un ruolo di primo piano al tabacco di Spagna e al vermut: « Ella si metta pure in calma, che sono salve appuntino tutte le di Lei convenienze, avendo io esposto il pensiero [del ta– bacco] come cosa mía, prima che il Sig. Ministro [Du Tillot] si spiegasse riguardo all'usare o non usare il vermut». Turchi al Frosini: Parma, 8 nov. 1766. MBE, Mss.Campori, 12. 65 Turchi a un Ministro estense [Bagnesi ?] : Parma, 3 genn. 1769. MBE, Mss.Campori, 12. 66 . BENASSI, op.cit. II, 35-50. 67 BENASSI, op.cit. II, 216-246.
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