BCCCAP00000000000000000001361

86 COLLABORATORE DEL DU TILLOT: 1764-1768 3. RAPPORTI CON LE CORTI DI MODENA E DI N APOLI. Dalla sospensione delle riforme ecclesiastiche alla loro ripresa, i rapporti tra il Turchi e il Du Tillot si mantengono in questa stretta intimita. Divenuto ormai l'eminenza grigia del ministro, il frate ricambia le attenzioni dell'onnipotente amico con mis– sioni e affari diplomatici, mostrando di conoscere tutte le astu– zie di qtiella difficile arte. Di notevole importanza, in questo senso, sono le relazioni con la corte di Modena, in cui s'intrecciano gli interessi personali con quelli del suo governo. I contatti con Modena erano del resto assai frequenti 61 , oltre che cordiali. Nel 1766, nonostante la scarsa annata e le deliberazioni del governo parmense di non lasciare uscire grano dai ducati, il Tur– chi impegnato dall'amicizia riesce a strappare al Du Tillot un permesso di estrazione di 100 sacchi di frumento dal guastallese in favore personale del diplomatico estense marchese Alessandro Frosini. Giocando d'astuzia con l' « amabile Du Tillot », propi– ziato colla proferta di una certa quantita di vermut, di cui pero questi non fa uso, ottiene nel tempo stesso in cambio una scatola di rarissimo e profumatissimo tabacco di Spagna per lo stesso ministro 62 • Ma con questi stratagemmi il cappuccino tratta affari pratici importanti a favore del suo governo, mostrando una con– sumata abilita diplomatica, a cui tuttavia non sempre arride il successo. Cosl s'interessa dell'acquisto o della permuta, poi non seguita, dei territori di Brescello e Gualtieri, terre soggette a. Modena, ma richieste per stabilire la libera comunicazione tra il territorio parmigiano e il ducato di Guastalla allora isolato 63 • 61 Dopo i1 capitolo cappuccino del 1765 tenuto in Modena il 6 sett., il Turchi e gli altri superiori maggiori della provincia fecero visita al duca di Modena Fran– cesco III e al nuovo granduca di Toscana, il famoso riformatore Leopoldo, ospite in quei giorni degli estensi, il quale ultimo li accolse « con vivi sensi di amorevo– lezza e bonta ». Ma si noti che i cappuccini emiliani non avevano alcun convento sotto la giurisdizione leopoldina. Cf. Campione di Prov. II, f.57. 62 Turchi al Frosini: Parma, 20 e 21 ott. 1766. MBE, Mss.Campori, 12. 63 La questione era gia stata trattata ne! 1762, intermediario il Frosini, che proponeva la permuta di quei terr,itori con quelli posseduti da Parma sulla destra del fiume Enza (p.e. Gombio e Rossena), da completarsi con una somma di danaro, per meglio allettare Francesco III, avido di intascare danaro liquido. Ma l'arrivo a Modena, ne! marzo del 1763, del conte di Firmian aveva dissipato il progetto in– viso all'Austria. Cf. BENASSI, Guglielmo Du Tillot 11, 122-123. I1 Turchi era forse a conoscenza delle segrete trattazioni fin da quei tempi. E' certo, comunque che la sua amicizia con il Frosini e anteriore al 1762, cf. Turchi al P. Michelangelo da Piacenza: Parma, 30 luglio 1762, in APC. Le nuove trattative ignorate da! Benassi, vennero virtualmente iniziate in un incontro familiare tra i ministri delle due corti interessate in Albinea presso il Frosini e presente pure il P. Adeodato sulla fine estate del 1766, come appare dalla lettera del Turchi al Frosini: Parma, 20 ott. 1766. MBE, Mss.Campori, 12.

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz