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84 COLLABORATORE DEL DU TILLOT: 1764-1768 namento della Reale Giunta di Giurisdizione non ha lasciato adito ad ulteriori perplessita su quella sconfessione 53 • Frattanto le riforme parmigiane iniziate con tanta audacia e radicalismo, venivano colpite da una sospensione che doveva durare ben due anni. Le trattative sollecitate dalla Santa Sede tramite il Pettorelli ed accettate dal governo di Parma nel marzo del 1765 e piu ancora l'invito di Elisabetta Farnese, regina di Spagna, fecero infatti soprassedere alla esecuzione delle leggi emanate. Il moto riformistico frenato cosi sul nascere, avra una seconda fase ben piu clamorosa e precipitata solo dopo la morte della regina di Spagna (11 maggio 1766) 54 • Nel frattempo, il 18 luglio 1765, moriva anche don Filippo colpito di vaiolo in Alessandria, mentre accompagnava a Genova la figlia Maria Luisa che andava sposa al príncipe delle Asturie. Gli succedette don Ferdinando, il quattordicenne discepolo del Condillac, sotto la tutela del Du Tillot. Il Turchi, che reduce dalla predicazione romana di Chiesa Nuova del 1765 aveva compiuto il pietoso ufficio di dare sepoltura al duca suo protettore 55 , trovo un rassicurante compenso della per– dita nella aumentata potenza del ministro, libero ormai da fasti– diosi controlli ducali. Anzi si puo dire che il cappuccino gia con la morte di Filippo divenga officiosamente l'oratore di corte. ln– fatti per incarico del Du Tillot il 30 gennaio 1766 egli recita l'Orazione funebre ufficiale del sovrano defunto, stampata a spese del governo, che ne dovette curare immediatamente una seconda edizione 56 • Con felice eloquenza l'oratore esalta l'opera di don 53 E. CASA, Controversie, 82-99. II Tribunale era composto dei seguenti sog– getti. Consiglieri: presidente Schiattini, Nasalli, Raffi, Fioruzzi, Misuracchi, Vero– na, Dall'Aglio. Regio avvocato fiscale: G.B. Riga. Segretario: dott. Soliani. Inoltre « saranno pure destinati da S.A.R. tre Teologi e Canonisti dei piu. illuminati del paese, ad oggetto di interpretare il loro sentimento in quelle materie che si crede– ranno di loro ispezione ». Cf. Controversie, 281. - Quali fossero i soggetti piu accre– ditati per sapere teologico e legale lo sappiamo dallo Schiattini e non appare mai che il Turchi fosse assunto dal governo come teologo della Giunta. Cf. G. DREI, N otizie sulla, política ecclesiastica del Du Tillot: sua corrispondenza segreta col vescovo di Parma, in Arch.Stor.Prov.Parm. n.s. 15(1915) 222; PLACIDO DA PAVULLO, op.cit., 24-29. 54 BENASSI, op.cit. V, 147-162. 55 Gazzetta di Parma del 26 luglio 1765. Scambio di lettere tra Ales. Pisani e Giovanni Boschi 29 luglio e 3 agosto 1765 ( « ... grosso colpa per il P. Adeodato »...). Arch.Vesc.Piacenza, cart.1765. Don Filippo venne sepolto ai cappuccini nella sepol– tura dei Farnese. Tuttavia solo nel 1787 la cassa che raccoglieva le spoglie del primo Borbone morto a Parma, venne unita alle tombe Farnese. Cf. Cesare Ventura al guardiana dei Cappuccini: Parma, 5 luglio 1787. ASP, Cappuccini di Parma. Ne! giugno del 1812, essendo stato soppresso il convento e chiusa la chiesa gia ne! 1810, i resti dei Borboni, come pure quelli dei Farnese vennero trasferiti alla chiesa ma– gistrale della Steccata. Cf. Cadaveri di princi"'pi nella ex-Chiesa dei Cappuccini traslati alla Steccata, in ASP, ivi. Cf. anche G. DREI, Le tombe di Alessandro Far– nese e dei Principi di Parma, in Aurea Parma 21(1937) 190-194. 56 Orazione funebre per la morte di Sua Altezza Reale Don Filippo di Bor– bone Infante di Spagna, Duca di Parma, Piacenza, Guastalla,, Parma, Nella Regio– Ducal Stamperia Monti. Cf. anche in Op.compl. IV, 125-155. Notizie del successo del!'Orazione in Ms:parm. 1459, an. 1766; Campione di prov. II, f.62; Gazzetta di Parma del 31 genn. 1766. Sulle edizioni, cf. PEZZANA, Memorie VII, 293-294; FELICE DA MARETO, Biblioteca, 9-10. - Per la morte di Filippo di Borbone si ebbero diversi

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