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82 COLLABORATORE DEL DU TILLOT: 1764-1768 tobre 1764 usciva la prammatica delle manimorte con la qua– le il governo di Parma <lava inizio all'opera riformatrice 45 • Conoscendo gli intimi rapporti che correvano tra il Turchí e il Du Tillot, difficilmente si puo pensare che il ministro non con– sultasse anche il cappuccino. E tenendo conto delle disposizioni psi– cologiche in cui questi si trovava in quei giorni, le difficolta ad ammettere un suo incitamento e la sua approvazione non sono moltel Tuttavia il problema non si puo dire del tutto risolto 46 • La conoscenza in compendio della prammatica, ci dice in concreto quale fosse il pensiero del governo di Parma e dei suoi collaboratori in materia di manimorte. Per il pubblico bene e per la felicita del popolo, la nuova. legge vietava qualsiasi alienazione di beni in manimorte, esclusi solo gli ospedali degli infermi e degli esposti delle citta di Parmar Piacenza e Guastalla, salvo la ventesima parte del patrimonio del donante o disponente, da erogare una sola volta e in contanti e non oltre 300 scudi di Parma. Le manimorte dovevano inoltre investire il danaro disponibile in luoghi di monte dei comuni del– lo stato, non dovevano ricevere locazioni perpetue, né ad longum tempus, né beni enfiteutici. S'intendevano compresi nella pram– matica anche le disposizioni testamentarie gia fatte, ma non an– cora verificatesi. La rinuncia di chi voleva entrare in monastero o convento, doveva essere abdicativa e estintiva, salvo il vitalizio conservatosi, che pero sarebbe rimasto estinto se non riscosso in vita dal rinunciante stesso. Perché le manimorte potessero ecce– zionalmente acquistare per contratto o ereditare, occorreva il re– gio beneplacito o decreto d'ammortizzazione. La prammatica si estendeva ai non sudditi, considerati perc10 come manimorter eccetto gli abitanti di stati limitrofi aventi cittadinanza reci– proca con qualche citta del ducato• 1 • Lodata da Francesco III d'Este come superiore alla sua di Modena e seguita poi nel 17 65 dall'elettore di Baviera, nel 17 6S: 45 Raccolta di leggi, decreti, avvisi ed istruzioni concernenti le Manimorte ed altri oggetti di suprema giurisdizione negli Stati di Parma, di Piacenza, di Guastalla, Parma Stamp. Nazionale, a.XI della Rep. Francese, 1803; anche in E. CASA, Contro– versie, 73-78. 46 Da vescovo íl Turchi sembra confessarsi colpevole di avere collaborato con lo stato a spogliare la chiesa. « Debbo pur dirvi una cosa che altamente mi cuoce; ma debbo pur dirla calle lagrime agli occhi... Vi furono anche troppo dei falsi teo– logi, degli uomini della Chiesa, dei ministri del santuario, figli ingrati e crudeli contra della loro madre... gridarono all'orecchio dei grandi: Spogliatela [la chiesa] senza riserva... Ed ecco sbucare da] fondo dell'empieta e della mala fede infiniti libercoli, infinite consulte a sorprendere le buone intenzioni dei grandi, e persuaderli essere non solamente lecito ma fin necessario, esser anche un dovere de!l'eccelso lor ministero depredare i beni della Chiesa... ». Op.compl. II, 54: Omelia recitata nell'anno 1792. Sopra i beni temporali della cattolica chiesa. Vedremo a suo tempo, che tale omelia causo la rottura dei buoni rapporti tra íl Turchi e la corte di Modena, che si credette colpita. Pero quando iI vescovo diceva tali cose tutta !'Europa aveva ormai fatto la stessa esperienza e si avevano sotto gli occhi i casi recentissimi della Francia. 47 Cío si avverava praticamente con gli abitanti del territorio di Reggio con i parmigiani.
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