BCCCAP00000000000000000001361

LA PRAMMATICA DELLA MANOMORTA: 1764 79 Il nostro cappuccino invece non e nemico neppure delle innovazioni politiche. Ancora. da Lucca, il 17 aprile scrivendo al Du Tillot si esprime infatti contro il conservatorismo fatale alla repubblica lucchese, in cui vecchi ordinamenti continuano ad avere vigore, e vecchia e assotigliata di numero e la cerchia ari– stocratica cui e riservato il governo. Appoggiandosi al « savis– simo » Locke il frate giudica che in uno stato in ogni secolo si debbano riesaminare e riadattare le leggi e le istituzioni ai bi– sogni reali e attuali, perché il « moderato » amore delle novita e l'anima della societaª 5 • Pensiero e riferimento al :filosofo in– glese che viene ripreso con lo stesso tono di questa lettera nel discorso Sull'amore di novita ne' gran.di , recitato alla corte di Napoli nel 1767 e ripetuto a quella di Parma nel 1776ªª. Con l'amore alle innovazioni, il Turchi mostra pero anche il progredire della sua avversione verso Romá. Nella stessa lette– ra sopracitata, da ragione alla risposta del maresciallo Botta al breve papale circa l'esecuzione militare del bando del vescovo di Pienza, Giustino Bagnesi, e deride Clemente XIII, che invece di far impiccare quattro o cinque monsignori rei d'aver con– cesso inopportunamente le tratte, fa processioni di penitenza per divertire il popolo dall'accusare le cause seconde... Di ritorno da Lucca la collaborazione con il ministro si fa piu intima e familiare, ma difficile a cogliersi perché fatta di colloqui, di consulte e di relazioni personali. Incaricato dal Du Tillot, attende alla traduzione italiana delle Méditations chré– tiennes di Madama Isabella, fi.glia del duca don Filippo e spo– sa dell'imperatore Giuseppe 11, morta a Vienna il 27 novembre 1763 poco piu che ventenne. A meta agosto ne prepara gia la stampaª 7 • Nazionale 27(1886) 265-298; 646-671; 28(1886) 285-257.526-642; 29(1886) 297-887; E. POGGI, Cenni storici delle leggi sull;agricoltur-a II, Firenze 1848, 277-846; · I. IMBERCIADORI, Campagna Toscana nel '700, Firenze 1953. 311 Turchi al Du Tillot: Lucca, 17 aprile 1764, cit. da BENASSI, op.cit. V, 62 nota 2. 36 ·« Confesso anzi esservi molte volte non solamente l'utilita; ma anche .una positiva necessita o di rifondere alcuni degli antichi stabilimenti, o di totalmente abolirli per surrogarne dei nuovi. II perché, diceva un grand'uomo, esser pregio dell'opera nei sovrani paragonare di quando in quando le antiche leggi coi presentí interessi e quelli a questi accomodare: né avervi altre leggi assolutamente inva– riabili, fuorché quelle che formano il gran codice dell'umanita, in virtu delle quali gli uomini tutti vengono riputati come una sola repubblica, un sol regno, una sola famiglia ». Op.compl. XIII, 122. 87 Turchi al Du Tillot, s.d. [agosto 1764]. MBE, Mss.Campori, 12. Edite nello stesso anno in francese (Vienne, J.T. Trattner, 1764), le Meditazioni cristiane di Madama Isabella ebbero pero la loro maggiore fortuna nella traduzione del Turchi, ristampata ancora ne! 1765 (Parma e Venezia), ne! 1766 (Lucca), ne! 1767 (Venezia), ne! 1789 (Parma), ne! 1821 (Milano), ne! 1828 (Firenze), ne! 18.44 (Ancona), ne! 1856 (Napoli). Cf. FELICE DA MARETO, Biblioteca, 6-8; PEZZANA, Memorie VII, 292-293. Ferdinando de Neville trovo nella Biblioteca di Amiens un ms. col titolo: Madame Infante de Par-me Ar-chiduchesse 1763, che stampo prima nel Cor-– r-espondant (gennaio 1867) e poi a parte (Paris, Breliot, 1867) come opera inedita di Madama Isabella. II Cor-r-espondant (n. 35 p.508) annunciava questa édifiante et . curieuse tr-ouvaille, che personne jusqu'ici avait eu connaissance, si ce n'est peut-etr-e sa belle sreur- Chr-istine, pour qui elle n'avait pas de secr-ets. Ma il lavoro

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz