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74 COLLABORATORE DEL DU TILLOT: 1764-1768 Se non ché, informato misteriosamente da uno zelante quan– do tutto era ormai pronto per l'esecuzione dei piani, il P. Adeo– dato nel novembre del 1761 volava all'opposizione. Prevedendo l'inutilita di un ricorso gerarchico a Roma 1 3, si rivolse senza indugi al Du Tillot per scongiurare il piccolo scisma; e dal mi– nistro seppe ottenere, non solo la revoca del consenso dato da don Filippo, ma che il governo comunicasse al generale dei cap– puccini, Paolo de Uruña Calderón de la Barca di Colindres, fa– vorevole ai secessionisti, il nuovo modo di pensare e di procede– re. Contrario ad ogni novita perturbatrice della pace dei conven– ti, don Filippo protestava di aver dato una adesione piu evasi– va che impegnativa, desiderando che il ministro generale rima– nesse convinto con le buone maniere, ma deciso, qualora non vi fosse riuscito, a far uso « di tutta quell'autorita, che le era sta– ta data da Dio » 14 • Impegnando l'amicizia del Du Tillot, il Turchi aveva cosi vinto la battaglia della controriforma. La vittoria basava pero sull'affermazione egemoniaca della giurisdizione secolare su quel– la ecclesiastica. L'ingerenza era percio pericolosa. Tuttavia pos– siamo dubitare che il Turchi credesse in quel tempo a questa pie– nezza dell'autorita sovrana in senso giurisdizionalistico. Il ri– corso al braccio secolare fu forse un ritrovato pratico per uscire da una situazione che angustiava i responsabili della disciplina nella provincia monastica 15 • Del resto, anche nel Du Tillot in questo tempo non appare ancora chiara la mente regalistica. E' un ministro esitante. Ecco tutto. Uomo di fiducia dei suoi sovrani, attivo e ricco d'iniziative benefiche per lo stato, a grado a grado pero che il suo potere va allargandosi e rassodandosi, alle ragioni di economia e di finanza s'intrecciano in lui quelle politiche di affermazione della indipen– denza dello stato di fronte alle rivendicazioni della corte ponti- tera del González al Du Tillot: Fontevivo, 22 dic. s.a. [c.1760], in ASP, Ms.parm. 125). In seguito alle vicende dei r i ti r i , essendo diminuito di molto il suo pre– stigio a Parma, il González si trasferi in Spagna. Nel 1776 realizzando il suo ideale missionario si porto nella Nuova Granada; ove esercito una feconda attivita eccle– siastica e diplomatica per canto di Cario III di Spagna, Fatto vescovo di Arequipa (Peru) ne! 1781, moriva a Madrid il 28 febbr .. 1792. Cf. J.M. GROOT, Historia eclesia– stioa y civil de Nueva Granada,, 2ª ed. t.I e II, passim; lLDEFONSO DE CIAURRIZ, 0.F.M.Cap., Capuchinos ilustres de la antigua provincia de Navarra-Cantabria II, Pamplona 1926, 111-116. 13 Campione di Prov. II, ff.24-34, ms., in APC. - Cf. anche MELCHOR DE POBLA– DURA, El establecimiento de los conventos de retiro en la Orden Capuchina (1760- 1790), in Coll.F'ra,nc. 22(1952) 154-159. 14 Campione di Prov. II, fl'.29-30. 15 Tra i guadagnati alla causa c'era anche un definitore provinciale, Contardo da Modena, e due lettori molto stimati per la· scienza e costumi. Cf. Campione di Prov. II, f.28, Il provinciale P. Serafina Torricelli di Montale, l'antico lettore del Turchi che si adopero molto per ottenere l'aiuto gerarchico da Roma per ridurre alla calma i disordini della provincia, coito « da fortissima febbre e ostinata itte– rizia » in conseguenza degli strapazzi e piu ancora dall'amarezza, mori l' 11 marzo 1762, prima di terminare il suo triennio di governo. Ca.mpione di Prov. II, f.34.
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