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70 RITRATTO STORICO-PSICOLOGICO Gia attorno al 1765 il Turchi porta consapevolmente sul pul– pito una mente proclive a ragionare da cittadino e da oratore civile: « Parra forse ad alcuno che in certi argomenti da filosofo sover– chiamente io parli e che di profano orator le divise alcuna volta io vesta. Ma se cittadino ad un tempo ed evangelico ministro io sono, qual meraviglia che in certe materie che la societa egualmente ed il Vangelo interessano al cittadino ad un tempo ed al cristiano io parli! ,1s1_ Negli anni tra il 1765-1767 il Quaresimale si arricchisce di nuove tonalita che passeranno poi nelle Prediehe a corte: L'uo– mo onesto, L'educazione dei figli, La religione nei popoli e la piu grande difesa del trono, La religione cristiana sul trono e la piu grande difesa dei p-opoli 182 • Siamo in piena apologetica cristiana contro il Bayle, Rous– seau, Voltaire, ma anche in piena apologetica illuminata, progres– sista, che non teme di affrontare la filosofia del tempo per con– futarla allorché s'inganna, come dal tirare partito da essa allor– ché e trovata conforme alla saggezza 1 ••. Tutto teso in questo sforzo di rinnovamento religioso e mora– le, negli anni tra il 1764 e il 1771 il Turchi non si esimera dal portare il suo contributo alle riforme attuate in Parma dal Du Tillot, i cui piani di politica ecclesiastica miravano allo svinco– lamento del ducato dai legami di feudalita papale, alla diminu– zione dei privilegi ecclesiastici, alla laicizzazione della scuola e della cultura. 181 Educazione dei figli, predica inedita (c.1765), in MBE, Mss.Campori, 11. In questa predica e notevole l'influsso ottimistico del secolo: « Nelle societa de' loro coetanei voi li sentirete [i ragazzi] formarsi tra di loro. dei patti d'una perfetta eguaglianza. Sono tanti piccoli legislatori, che s'impongono delle leggi. 0diano, de– pongono, cacciano dal loro ceto chi ardisce violarle. I furbi detestano, i mentitori, gli ambiziosi senza talento. Sembrano non ignorar finalmente alcuno di quei prin– cipii che necessari sono a fondar le savie repubbliche e render felici le societa. Ed a formarne degli utili cittadini e dei virtuosi cristiani, che altro vi si vuole se non se fomentare queste virtu medesime e svilupparle e farle crescere a piena maturi– ta? ».. Ivi, f.9. 182 Notizie in fronte al Ms.parm.1117, in PBP. 183 Anche il Cerati, del resto, non vede nel Turchi che « un filosofo cristiano:,,.· (p.IX ), un uomo di « ragionata coscienza della religione » ( p.XV) , di « religione illu– minata », di « massime religiose sgombre da' pregiudizi di superstizione e di chi– merico ottimismo » (p.XVI). Né diversamente lo descrive il Leoni: « Tútta pura e lieta e sgombra da superstiziose nebbie si mostro la religione di quel venerando... Colonne prime di ogni edificio civile eran per esso (e a diritto) carita e morale. Perocché reputava l'una il fondamento della concordia de' popoli, l'altra il principio d'ogni sublime virtu... ». Cf. M. LEONI, Biografia di A. Turchi, 424. Vedi anche O.M. BozoLI, in Sti<di biografici di rinomati italiani s.III, 26.

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