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66 RITRATTO STORICO-PSICOLOGICO dizioni dei tempi costringevano a vivere nell'oscurita, ma ha an– che l'impressione di vivere in una citta intellettualmente sterile 15 ª. Se crediamo, pero, al Degola che vanta le relations du P. Tur– chi avec les Théologiens les plus célebres pour leur attachement a la doctrine Augustinienne, tels qu'un P. Molinelli des Ecoles Pies de Génes, Ab. del Mare etc. etc... 159 , dobbiamo ritenere che queste relazioni iniziassero in Roma, per rafforzarsi in Genova, ove il P. Adeodato nel 1766 predicava la quaresima alla Chiesa delle Vigne 16 -0. Quest'ultima citta aveva, del resto, molteplici e svariati contatti con Parma e le relazioni erano piu facili da mantenere. Comunque, il battistino genovese Paolo Marcello del Mare~ doveva la sua formazione giansenista al circolo romano, da cui si allontano solo nel 1783, sostenitore del partito prima a Siena, poi a Pisa 16 1. Giovanni Battista Molinelli, scolopio, dissimulatore ed ermetico, insegno invece nella casa del suo istítuto in Genova dal 1758 al 1769 162 • Ivi, forse, lo conobbe il Turchi nel 1766. Mae– stro del Degola, in quegli anni il Molinelli veniva assumendo una posizione preminente e decisiva nel giansenismo ligure, avvi– cinandosi e legandosi sempre piu agli uomini piu eminenti dell'ora e che dovevano poi divenire le colonne del giansenismo italiano. Ancora in Genova il Turchi si legava con particolare amici– zia con il console francese Fran<;ois de Regny, che al dire degli Annali ecclesiastici di Firenze era attaccato alla · « sana dottri– na » 168 • 11 de Regny era d'altronde amico e corrispondente anche del Du Tillot e tale amicizia percio non reca eccessiva meraviglia. Non abbiamo invece notizia di speciali rapporti con altri giansenisti1 64 • Ma il Degola, gli Annali di Firenze, i car te g g í dei giansenisti lasciano supporre che il cappuccino avesse sa– puto mantenersi in buona stima presso molti altri. Ne e sintomo la levata di scudi del 1788-90 contro di lui neo-eletto vescovo di Parma, fatta da uomini come il Degola stesso, Vincenzo Palmieri, oratoriano professore prima a Pisa e poi a Pavía, Benedetto So– lari, vescovo di Nolí, il piemontese Cado Pagani, i toscani Lo– renzo Baroni e Scipione de' Ricci, che facendo eco alle N ouvelles ecclésiastiques di Utrecht 165 gli ecciteranno contro pure gli Annali 158 Turchi ad An. Cerati: Roma, 30 marzo e 13 aprile 1765. Coll.Lombardi, Colorno, 159 E. C0DIGN0LA, Carteggi di giansenisti liguri III, 336. 160 Ms.parm. 1459, an. 1766. 1e1 E. ConIGNOLA, op.cit. I, XXXIII.LV -LVII. 162 E. C0DIGN0LA, op.cit. I, XX-XXI. 163 Annali ecclesiastici di Firenze, 2 ott. 1789, 168 e 30 ott. 1789, 183-184. 164 Ne! 1776 don Ferdinando chiamava a Parma il domenicano Tommaso Vi– gnoli di Genova, intimo del circolo giansenistico ligure, il quale pero poco dopo ri– tornava in patria rifiutando, pare, la carica di vescovo di Piacenza e quella di in– quisitore. 11 Turchi, in que! tempo precettore di corte, ebbe senza dubbio occasione d'incontrarlo. Cf. ComGN0LA, op.cit. I, CXVI-CXVII. 166 Nouvelles ecclésiastiques del 1788, 208, del 1789, 63; E. CoDIGN0LA, op.cit., vedi Indice del III vol. v. Turchi.

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