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AMICI DI TOSCANA, ROMA E GENOVA 65 dal 1754 ed elevato alla porpora nel 1766 da Clemente XIIP 53 • Ma con una « riservata » spedita per via « sicura », dipingeva an– eora l'oratore come s pre g i u d i cato, che godeva il favore della corte anche perché di un ordine che non possedeva, e ne attendeva il giudizio personale del prelato 154 • Il Boschi non ces– sera infatti d'interessarsi della predicazione di Chiesa Nuova, come pure il Pisani di chiedere a lui le impressioni sull'oratore, senza tuttavia esserne mai pienamente soddisfatto 155 • Se si tiene conto delle divergenze di idee che correvano tra il Pisani e il Turchi circa le vicende in cui era intricata la cor– te di Parma, si capisce anche il perché della curiosita pettegola dell'arcidiacono parmigiano. Mons. Giuseppe Marchisio, rappresentante del governo di Modena, pregato vivamente, forse d~l suo stesso governo, meno sospetto a Roma in quel momento di quello di Parma, aveva in~ vece cercato di rendere un buon servizio all'oratore, proponendo– lo alla Santa Sede per le prediche da tenersi ai cardinali il mer– coledi e il venerdi santo 156 • Ma il frate era troppo amico del Du Tillot, perché Roma s'intenerisse solo davanti alla di lui cele– brata eloquenza ! Cio nonostante, la predicazione alla Chiesa Nuova ebbe non poco incontro, specialmente tra gli amici del Lami e del Cerati : Amaduzzi, Gaetano Marini, Onorato Caetani, Roberto Costaguti €d altri1 57 • Bottari e Foggini non compariscono mai esplicita– mente tra gli amici del Turchi, il quale scrivendo ad Antonio Cerati non sembra neppure molto entusiasta degli amici romani. Egli ammira bensl quegli uomini « do t ti s si mi » , che le con- 153 Pisani al Boschi, 1 genn. 1765. Copia in Arch.Vesc.Piacenza. Cf. App. I, doc. 2. 154 Pisani al Boschi, s.d. [gennaio 1765]. Copia, ivi. Cf. App. I, doc. 3. 155 Scambi di lettere tra il Boschi e Pisani dei giorni 2, 13, 22, febbr., 2 e 27 marzo, 9, 13, 23 aprile e 4 maggio, in Arch.Vesc.Piacenza. 156 « Si desidera e si supplica con ogni possibile premura Mons. Marchisio a volersi degnare di interporre la sua piu efficace mediazione ... II P. Adeodato da Parma ha gia predicato nei primi pulpiti di Firenze, Pisa, Lucca, Parma, Piacenza, Modena e Reggio e un avvento alla Corte di Parma e dappertutto con singolare ,applauso, cosicché precorsane per !'Italia la fama viene continuamente ricercato a Pulpiti piu, ragguardevoli di essa... ». Memorfo, s.d. [t. postumo] in ASM, Car– teggio Bianchi. 157 L' Amaduzzi aveva ancora in bocea i.l sapore amabile di quella predica– zione romana del 1765, allorché postillava rabbiosamente le omelie del vescovo di !'arma, divenuto d'un tratto conservatore. Cf. G. GASPERONI, L'abate Cristofano Ama– duzzi (1742-1792), Bologna 1933, 45. Gaetano Marini, prefetto degli Archivi Vaticani ancora ne! 1789, al dire dell'Affo, si mostrava me z z o i n na mor ato del Turchi. Affo al Marini: Parma, 12 marzo 1789, orig. Bibl.Vat., vat.lat. 9042, e G. GASPERONI, Il carteggio inedito del p. Irene o Affo con G. Marini, 175. Onorato Caetani, un prelato che frequentava l' Archetto e !'Oratorio, ne! 1781 confrontando la predica– zione del 1765 con l'Orazione funebre di Maria Teresa allora uscita alle stampe. scopriva che la morte della grande imperatrice descritta da! Turchi era molto simile alla morte dei so 1 ita r i di Port-Royal. Cf. Caetani al Turchi: Roma, 18 luglio 1781. MBE, Autografoteca Campori. Per l'amicizia del Turchi con il Costaguti, cf. F. GHERARDI DROGOMANNI, Elogio storico di Mons. Roberto Costaguti livornese vescovo di Borgo S. Sepolcro, Firenze 1936, 11.49-50; F. PERA, Ricordi e biografie livorne.si , Livorno 1867, 255 e 259. 5... Adeodato Turchi

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