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AMICI DI TOSCANA, ROMA E GENOVA 63 era stato eletto priore dal granduca Giangastone, che lo aveva chiamato a dirigere il celebre studio pisano. Familiare di Bene– detto XIV e corrispondente di Clemente XIV, il Cerati (nato a Parma nel 1690) dal 1733 al 1769, anno di morte, era rimasto in Toscana. In un viaggio a Parigi aveva conosciuto il Monte– squieu, il Réaumur, Fontenelle, Voltaire ed aveva visitato mons. di Caylus, l'ab. Boursier, il Mésenguy, il vescovo di Soissons, mons. Fitzjames. A Berlino, ove si era recato dopo avere vista l'In– ghilterra e 1'01anda, strinse amicizia con il Maupertuis. Intimis– simo del Bottari, del Foggini, del Lami, tempra di conciliatore e di realizzatore, innovatore moderato ma tenace e avverso ai ge– suiti, !'oratoriano ebbe nel Turchi un amico di famiglia. Distrug– gendo i suoi carteggi il dotto religioso ci ha privati pero di una fonte importantissima 142 • Qualche riflesso dello spirito di questo oratoriano lo ritroveremo tuttavia nel carattere del nipote Anto– nio Cerati; confidente e, in certo senso, discepolo del Turchi. Ga– spare Cerati apprezzo l'oratore concittadino soprattutto perché vi– de in lui un « uomo illuminatissimo », amante della buona dot– trina teologica e della morale cristiana. E possiamo supporre che agli incitamenti che !'oratoriano durante la quaresima del 1763 mandava al vescovo di Parma, Pettorelli, a promuovere tra i suoi preti « lo studio delle dottrine piu sane», sostituendo ai ge– suiti altri soggetti capaci, non fosse assente il consiglio dell'ora– tore che gli stava a fianco 143 • A Pisa, come gia a Firenze, il Turchi entro in relazione con gli uomini piu in vista nel mondo della cultura. Tra questi, i fi– sici Giovanni Claudio Fromond e Felice Fontana, professori del– l'universita cittadina 144 • Nel gennaio del 1764 per la quarta volta il cappuccino ri– prendeva la via della Toscana, per predicare la quaresima nella cattedrale di Lucca 145 , presentato dal Du Tillot al marchese Fran– cesco Bonvisi, uno dei massimi esponenti politici della repubbli– ca lucchese 146 • 11 nome del potente protettore facilito l'amicizia con le famiglie piu cospicue per nobilta del vecchio stato confinan– te con Parma. I Bonvisi, Arnolfini, Sbarra, Mansi, Micheli, com– paiono nei carteggi del Turchi ancora nel 1769-70 147 • 11 discorso 142 A. CERATI, Elogio di Gaspare Cerati, Parma 1778, 98; G.V. DENTONI, G. Ce– rati, in Biografia degli italiani illustri VIII, 415. 143 G. Cerati a G. Bottari: Pisa, 28 marzo, 18 aprile e 2 maggio 1763. Roma, B.Cors.cod.1590, ff.201-205. Le insistenze di quei giorni non valsero pero che a dare l'impressione ai redattori delle Nouvelles ecclésiastiques (15 agosto 1763, :f.133) che i1 Pettorelli detestasse 1a m o r a 1e e o r r o t t a . 144 Per Turchi e Fromond, cf: lettera del Turchi a Is. Bianchi: Colorno, 15 ott. 1781, in V. LANCETTI, Biografia cremonese II, Milano 1820, 251; e al medesimo Bian– chi da Colorno, 26 giugno 1785. Milano, Ambros,mss.T.136, f.105. • Per i rapporti con il Fontana vedi piu avanti. 145 Ms.parm. 1459, an. 1764. 146 Du Tillot al Bonvisi: Parma, 21 genn. 1764, minuta in ASP, Cart.borb. 933. Cf. anche Du Tillot al Turchi: Parma, 3 apr. 1764, minuta, ivi. 147 Particolarmente ne! carteggio Turchi-Cerati della Coll.Lombardi di Colorno.

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