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60 RITRATTO STORICO-PSICOLOGICO identificarsi in parte con la storia di questi accostamenti e ami– cizie. Gia nei lunghi mesi passati in Toscana tra il 1760 e il 1764, ad Arezzo, Firenze, Pisa, Lucca, ebbe agio di affiatarsi con la corrente religiosa e innovatrice del granducato, che in quegli anni era in grande fermento ideologico e morale, per opera di uomini come Giovanni Lami, Angelo Maria Bandini, Gaspare Cerati. Il Turchi si presentava tra di loro gia informato della « buo– na letteratura » e non era novizio nel mondo illuminato. Del quaresimale in Arezzo nel 1760 non abbiamo notizie considerevo– li. Ma questa prima presenza del Turchi in Toscana non e priva d'importanza. A Firenze il cappuccino ebbe « lunga conversazio– ne » con il Lami, in Pisa con il Berti ed « altri valentissimi pro– fessori » 121 • 11 quaresimale del 1760 non e pero che un preludio di quello predicato nel 1761 nella chiesa ducale di S. Felicita in Firenze, e che doveva immettere piu íntimamente l'oratore nel circolo del Lami 128 • Nato nel 1697 nella villa di S. Croce tra Pisa e Firenze, Giovanni Lamí in gioventu aveva viaggiato in Germanía, Olan– da, Svizzera, Francia. Ritornato a Firenze si era buttato per– dutamente nelle discussioni teologiche e nel 1740 aveva fondate le N ovelle letterarie\ a cui collaborarono il Foggini, Bandini, Ama– duzzi e i primi due dopo la morte del Lami avvenuta nel 1770, ne divennero successivamente i direttori. Difendendo o critican– do spregiudicatamente uomini, istituzioni, atteggiamenti, questio– ni religiose e politiche, il giornale florentino f ece indubbiamente acquistare molto terreno in Italia allo spirito degli appellanti e· preparo il campo alla generazione ricciana. Tuttavia l'uso della ragione e della critica che le Novelle fanno non puo logicamente, 127 Su questo primo soggiorno toscano il Turchi cosi informa l'amico Lodovico Antonio Loschi: « Sappiate adunque che in Firenze ebbi lunga conversazione col Lami, in Pisa col Berti, ed altri valentissimi professori, coi quali tutti ho parlato anche di voi. Tutti convengono nella massima del Lami, che il mondo e cieco, e di tale cecita si prevalgono i furbi per impunemente peccare... L'anno venturo predichero in Firenze. Immaginatevi quanti crocchi col carissimo Lami. II libro [De la fréquente communion] dell'Arnaldo e un capo d'opera, ma tutti temono. Per altro i tempi sano• in meglio mutati, e non e piu tanto luogo al timore dopo le cinque formidabili [rispo– ste] dell'Eraniste sopra l'Enciclica... ». Turchi al Loschi, 27 giugno 1760, in PEZZANA,. Memorie del Turchi, f.VI, ms. PBP. Eraniste e pseudonimo di Giovanni Vincenzo Patuzzi, e !'opera a cui allude il Turchi e la Lettera enciclica del sommo Pontefice Benedetto XIV diretta all'Assemblea Generale del clero gallicano, illustrata e difesa da Eusebio Eraniste contra l'autore dei dubbi o quesiti proposti ai Cardinali e Teo– logi della S. Congr. di Propaganda, Lugano 1759. In margine a questa lettera del Turchi al Loschi, come nota i1 Pezzana (l.c.), l'abate Giuseppe Baraldi di Modena contro le parole « ebbi lunga conversazione col Lami », aggiunse la postilla: « Non mi piace que] Lami seducente i giovani al partito anti-romano », e contra l'accenno al libro dell'Arnauld pose una (v) tra parentesi, forse per rammentarsi di vederlo ed esaminarlo, e vagliare cosi il giudizio del Turchi. - Sulla predicazione quaresi– male del Turchi in Arezzo, cf. anche Ms.parm. 1459, an. 1760. - FELICE DA MARETO, Tavole dei capitoli generali, 245-246: pure attingendo da ottima fonte (il Ms.parm. 1459), interpreta malamente le date delle predicazioni in Arezzo (1761), Parma (duomo e corte, 1772), Firenze (1763). 128 Ms.parm. 1459, an.1761.

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