'I - 96- l' anno 1632 o 1633, avente per argomento la salute del– l' anima, afferma tra le altre cose, essere stata sempre abi– tudine di questo grande oratore riportare le sentenze degli antichi Padri, esaminare la sapienza degli scrittori , pagani, introdursi negli arcani delle Scritture ispirate, esaurire com– pletamente tutti gli argotnenti, e nulla trascurare che sia atto a provare il suo assunto. Ma ciò che fino allora non si era mai sperimentato, era la violenza con la quale do– minava le menti, spingendole là dove a lui piaceva, rive– landosi in verità un mostro, ma un mostro amabile, perchè non ostante l'avversione del genere umano a sottoporsi al– i' alt!ui giogo, i presenti furono decisamente presi dal suo dire ed applaudirono a quegli che di loro aveva trionfato e li aveva vinti. ( 1) Il Pulpito Apostolico, da dove bandiva ai Porporati dottrina veramente Apostolica, fu da lui tenuto per troppo breve tempo. Colto da apoplessia morl, rimpianto da tutta la Curia Romana, il 30 Maggio 1639 e fu sepolto alla Miverva. Il P. Melchiorre lncoffer Soc. Jesu, uomo dottissimo, fu chiamato a tesserne l'elogio funebre, e traendo argomento dal fatto, che il giorno della morte del P. Riccardi si era avuto un Eclisse di sole, acclamato dai presenti, concluse il suo discorso dicendo avere anche il sole mostrato il suo (I) « Viro ('P. Nicolao) ,emper ,olemne Velerum 'Patrum ,entantia, promere, grecorum excutere ,apientiam, divinorum Bcriplorum abdita rimari, loco, argumenlo– rum omne, exhaurire, nec quicquam opportunum cau,ae praetermillere: ,ed ila 1>io– lenler dominari mentibu,, et ad nulum quo lib!ii.,et impellere, hoc numquam ex– perti,, Vere nobi, monstrum fui/, ,ed amabile. Sci". enim quam •il impaliem jugi mortale genu,: nos aulem, ne,cio quo paclo, volente, capii sumu,, et lriumphanli noslroque 1>iclori plamimu,. »

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