- 65 - tato come figlio, lo elesse Superiore Provinciale, mentre l' Ordine intero gli testificava la sua stima eleggendolo nel Capitolo del 1596 a Definitore Generale e nel 1599 a Procuratore Generale di tutto l' Ordine, nella quale carica fu riconfermato nel Capitolo Generale del 1602. Il Sommo Pontefice Clemente VIII lo amò di affetto particolare e si dilettava spesso della sua conversazione. Lo volle seco nel suo viaggio a Ferrara, ricuperata allora come feudo della Santa Sede, ed al ritorno lo nominò Teologo e Consultore del Santo Ufficio. Il Cardinale Pietro Aldobrandini, Legato a latere del Sommo Pontefice in Francia, nel 1599, prese con se An– selmo come suo Teologo, il quale per la sua destrezza nel trattare gli affari, come pure per la sua affabilità con la quale parlava a tutti, si acquistò tale benevolenza da parte dei Francesi, che si potettero concludere gli affari in modo da superare ogni qualunque desiderio del Sommo Pontefi~e. A tanta dottrina, a tanta abilità nel trattare ' gli affari più intricati, il P. Anselmo seppe accoppiare una virtù non ordinaria, tanto che si potè dire essere lui Sacerdote vera– mente apostolico ; egli osservò tale· regola di vita da potersi dire un altro Francesco in carne. ( 1) Creato Cardinale il 9 Giugno 1604, da Clemente VIII, e poi il 12 Febbraio 1607 da Paolo V preconizzato alla sede Arcivescovile di Chieti, e consacrato Vescovo dello ste;so Pontefice il 27 del detto mese, non mutò affatto te– nore di vita; ma elevato in dignità restò sempre il medesimo, cioè Cappuccino, non disdegnando neppure di convenire là (I) « Vere Sacerdos .}lpostolicus eam vitae colui/ honeslalem ul alter Fran• ciscus dicerelur in carne ». Fasti Cardinalium S. Romanae Ecclesiae, auctore Jo– HANNE PALATJO; Venetiis 1703. Col. 820. 5 ,.

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