- 55 - tiva gli studi in modo che ascolti di te sempre notizie liete ; e speciàlmente vorrei ·saperti aggregato alla famiglia degli .,Apo– stoli» (cosl i portoghesi chiamavano in quel tempo i Gesuiti). Il voto materno doveva compiersi ben presto. Nel 1545 Emmanuele era già aggregato alla Compagnia di Gesù. A soli 17 anni gli fu affidato il compito di insegnare la filosofia aristotelica al Duca di Candia Francesco Borgia, il quale in seguito avrebbe tanto illustrata con la sua santità la stessa Compagnia. Prosegul poi l'insegnamento della filosofia a Roma nel Collegio romano, dove nel 1 55 5 espose anche la Profezia di Osea e la prima secundae di S. Tommaso. Al vasto ingegno univa mirabilmente una pietà esemplare. Lo studio e la preghiera formavano la sua delizia, e sarebbe difficile determinare se durante il giorno dava più tempo allo studio che alla preghiera. La sua vita pubblica si esplicava specialmente nella · scuola, . dove per lungo corso di anni insegnò le scienze su– blimi ed espose i libri Santi. Non trascurò però la predicazione, ed il popolo ro– mano accorse numerosissimo alla Chiesa del Gesù per ascol– tare la parola di colui che ere. ritenuto quale santo. La sua predicazione era assolutamente spoglia di qualunque ornamento retorico ; ma era quel senso di pietà, col quale essa era presentata, che dilettava gli uditori. Era così secca, senza garbo, inelegante, che dalla stessa inimitabile man– canza di garbo acquistava particolare eleganza. Non era povero di parola ; ma contro ogm forma di ·eloquenza egli appariva eloquentissimo. ( 1) (1) Ejus oratio ila ab omni nuda erat ornamento, ut tamen sensu piena pie– tatis delectarel; ila eral subcisa, inconcinn:1, inelegans, ut ipsa inimitabili /neon-

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