- 31 - ·Nel decorso del tempò alla lavanda dei piedi sr a:g~ giunse anche il pranzo magnificamente imbandito, nel quale il numero deì poveri difficilmènte ·rimaneva ristretto a dodici. In questJ pranzò parecchi Pontefici, dimenticandò per poco la loro dignità ·di Vicari di Cristo, si feèero umili ministri dellà mensa ; e quelli che per infermità non potevano mr~ nìstrare, sedevano a capo della tavola ed assistevano fino alla fine. Fu Clemente VIII che nel I 603 pensò di unire al nutrimento matèriale, 'anche il nutrimento s•pirituale della di~ vina parola. Per questo nel Giovedi Santo di quell'anno invitò quattro Religiosi chè predicassero successivamente la divina · parola, durante il pranzo, nel quale egli serviva a1 poverelli ' di Cristo. ( I) Nel 1605 fu il suddetto P. Pietro (forse non ancora nominato all' ufficio di Predicatore) che tenne il sermone durante il pranzo dei poveri, (2) e negli anni seguenti fu poi sempre tenuto dai Predicatari Apostolici pro tempore fino al 1616, dopò il quale anno non si ha più indizio di questa predica. Quale uso vigesse sull'inizio del secolo XVIII, pnma (1) « Feria V in Coena Domini die 27 Martii Papa dedil prandium 25 Pauperibus, et illis imervivil in mensa ; el qualuor Religiosi praedicatores adfue– runt,' et quilihel habuil suum sermonem du,;, pauperes comedebant ». VaL Lat. 12319 pag. 304. (2) « Die 17 Aprilis feria V in Coena Domini (1605) ad superiores aulas in porticu, ubi multi Pauperes erant introducti ad paratam mensam veni/ Ponti/ex (Leo Xl) et deposiia ,;,ozzetta aquam manihus ministravi/ singulis pauperibus, et mensam benedixil. Deinde sedi/ Ponti/ex ante· suam mensam· et pouperes pariier apud suam, et Patriarca ir«:agisler DomuI Suae Sanclitatis ac scutiferi et a/ii mi– nistri Pontificis minislrarunl, et opipare et · splendide epulati sunto Dum vero Ju– erunt in· mensa· '1?,. F. Petrus Ordinis Carmelitarum Discalceatorum, qui Juerat in praelerilo Conclavi Confessar, sermonem plum el doctutn habuil de Coena Domini et maxima dilectione D. N. f. C. erga homines ». Arch. Vat. Borgh. I, 720, pag. 115.

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