- 29 - rebbe così, come il P. Palmi fu chiamato a predicare in– nanzi a Sua Santità il I. Gennaio 1556. (1) Quasi subito, e forse sotto lo stesso Pontefice Paolo IV, si comprese la necessità di assegnare un tempo proprio alla predicazione nel sacro Palazzo, e questo fu il tempo della Santa Quaresima. Il P. Sacchino testifica che prima che fosse assunto a Predicatore Apostolico il P. Palmi, soleva predicarsi al Pa– lazzo tre . o quattro volte in ogni settimana di Quaresima ; mentre poi si volle che il P. Palmi predicasse ,in tutte le feste di precetto occorrenti nel!' anno. (2) Quest' uso di predicare frequentemente fra l' anno, fu ritenuto anche dal P. Toledo, il quale però col passare del tempo ridusse sempre più . il numero delle sue prediche, fin– chè il 24 Febbraio 1581 annunziò dal pulpito che da al– lora in poi non avrebbe più predicato se non nei Venerdì di Quaresima. (3) Questa nuova disciplina, introdottasi allora, e che ri– guardava i giorni della predicazione della Quaresima, rimase poi immutata nel corso dei secoli, almeno come regola ge– nerale. Non può ricavarsi con la stessa certezza dai Diari il tempo nel quale si fissarono le prediche ·nelle settimane del– l'Avvento. (1) Cfr. Cap. III, pag. 13. (2) « /taque non solum ternas ve/ quaternas quaque hebdomada in prolixiore jejunio Comincines habuit, sed etiam continuare eas totum annum Jerialis Domino, Stmcli,que diebm (rem ~o loci ad eum diem inauditam) est jussus », SACCHINO Historiae Societatis Je,u pars. III, pag. 136. (3) • Die 24 Februarii in Feslo S. 3«:atthiae .Jlpostoli feria sex/a predi– ca/io P. cr:'oleti.;. praesente Papa et I 5 Card-ina/ibus. Dlxii ·se deinceps prae– dicaturum tantum ,exli, Jeriis ». Vat. Lat. 12288, pag. 306.

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