- 17 - Questa riforma della Chiesa volle che si iniziasse dalla stessa sua Corte, ed è mirabile la energia che questo vec– chio Pontefice mostrò perchè gli abusi ,fossero tolti tra coloro che dovevano collaborare con lui nel combattere gli abusi, che si erano infiltrati nella Chiesa universale. Non badò alle ire, che gli si suscitarono intorno, ed insorse anche con– tro le voci della carne e del sangue, quando si fecero udire per opporsi al raggiungimento dello scopo, che s1 era pre– fisso, della riforma della Chiesa. Tra i mezzi escogitati per ottenere la riforma nella sua Corte e .per assicurarne la durata, pensò di chiamare chi avesse a ricordare, con parola autorevole, a Lui stesso ed a quelli che lo circondavano, i doveri specifici ed indi– viduali, naturalmente conseguenti dalle alte cariche da essi occupate. Gli storici ci attestano questo fatto, e primo fra tutti ce lo . testifica un parente dello stesso Paolo IV, il quale dice che « Egli {Paolo IV) fu il primo che istituì le pre– diche Palatine, che Egli ascoltava nascosto, chiuso in una gabina di legno, come fanno anche oggidì i Sommi Pon– tefici » • { I) Le parole del Carafa sono ripetute anche dallo storico di Paolo IV Antonio Caracciolo, (2) dal Sandini (3) e dal Giaconio. (4) (I) « Is ('Paulus IV) Juit primus qui Palatinas Conciones insliluil, quas audiebat claunculum, inclusus lignea cellula, uti hodteque Summi Pontljices facti– lanl ». ANTONII CARAFAE CARDINALIS Narra/io de Pauli IV vita ad Sena– tum 'Venelum. Notae Apologeticae, XIV (apud Collectaneam Historicam Antonii Caraccioli). (2) CARACCIOLO. Vita Pauli IV. Vat. Lat. 12163. Pag. 407. (3) SANDINI. Vitae Romanorum 'Pontificum. Palavi, typis seminarii. Pag. 527. (4) GIACONIO. Vite d~i Romani 'Pontefici, Tomo IIJ, colonna 829. 2

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