\ - 178 - Il . bene del suo popolo fu l' unico pensiero che lo oc– cupò nella vita che ancora il Signore gli concesse. Non si applicò solo alla riforma dei costumi, e all' in– cremento delle virtù, delle quali si fece maestro con l' e– sempio e con la parola ; ma si occupò eziandio, secondo il suo potere, nel procurare il bene materiale dei suoi figli spirituali. Non si contentò perciò di erigere nuove parrocchie, di restaurare il Seminario, di predicare la parola di Dio e di inviare dottissime Lettere Pastorali ; ma fece anche sor– gere associazioni professionali, società di mutuo soccorso per ambo i sessi, istituzioni di credito, cooperative di consumo ed altre simili utilissime provvidenze socialì. Se tale dunque fu il Pastore, non può meravigliare il fatto che il popolo che · gli era stato commesso abbia mo– strato tutto il suo smarrimento, e dolore, quando se lo vide sottratto dalla cruda morte, che lo avvinse con i suoi legami il 28 Aprile 1916, dopo grave infermità sopportata san– tamente. Tutta la città di Pesaro, dal primo Magistrato all' in– fimo della plebe, pianse come una pubblica calamità questa perdita, e tutti corsero a rendere l' estremo tributo di af– fetto all' amato Presule. I suoi funerali somigliarono ad un trionfo e la sua tomba accoglie continuamente dei visitatori devoti. XLII. - P. Pacifico Carletti da Seggiano. Se dovessimo ascoltare ciò che ci detta l' affettuoso ri– cordo che di questo Padre serbiamo nel cuore, dovremmo dilungarci assai nella sua biografia.

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