- 176 - Privato, ancora infante, dei suoi genitori, trovò chi gli fece le veci di madre nella sua buona sorella maggiore. Dotato di ottima indole, attirò su di sè la meraviglia di tutti, per il candore di animo che traspariva in lui e per la pietà alla quale fin da allora si sentiva fortemente inclinato. Acconsentendo al suo vivo e ripetuto desiderio, il Pro– vinciale di Roma, lo inviò al Noviziato della Palanzana Vi– cino a Viterbo, dove con sommo suo contento, indossò le sacre ·lane il 5 Marzo 1865, mutando il suo nome in quello di Paolo. Nel 1883 in pubblico concorso, consegul con somma lode la Laurea Lettorale nella facoltà filosofica e teologica, ed insegnò poi, per lungo corso di anni, con grande pro– fitto dei suoi discepoli, nei conventi di Rieti e di Viterbo. I suoi Frati riconobbero i meriti di quest' uomo ecce– zionale per virtù e sapere e dopo averlo eletto ripetuta– mente in Definitore Provinciale, nel 1893 lo vollero supremo moderatore della Provincia. Sotto la paterna sua cura, l'Alma Provincia si vide rifiorire di nuovo splendore. La sua inclinazione prediletta era la predicazione, nella quale presto acquistò una celebrità alla quale pochi possono aspirare, e molti ricordano ancora, come lo ricordiamo noi, il fascino che egli esercitava sui suoi uditori. Preceduto da tale fama, fu accolto con gioia dal Sacro Collegio dei Cardinali, quando nell'Avvento del 1894, si presentò al pulpito del Sacro Palazzo, quale Predicatore Apostolico, eletto a questo ufficio da Sua Santità Leone XIII il 20 Luglio di quell' anno. Per undici anni fece ivi sentire la sua voce potente, riscuotendo il plauso del Sommo Pontefice e del sacro Collegio.

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