156 - fuggì nella PMvincia di Napoli, dove ricevette gli Ordini sacn. Ritornato m Patria nel 181 O, ed essendo soppressi i Conventi, assunse l'ufficio di Arciprete deija Cattedrale. Nell'anno seguente il Governo usurpatore di Napoleone, impose che in tutte le Chiese si cantasse un solenne Te 1Jeum per le vittorie che il Despota riportava. Il P. Ludovico rifiutò di sottomettersi al comando e fu perciò incarcerato prima a Civitavecchia e poi trasferito nelle carceri di Corneto, dove restò fino al trionfale ritorno di Pio VII a Roma. Anch'egli allora ritornò nell'eterna città, dove potè final– mente riassumere le amate lane Cappuccine. Fu Lettore in Albano, quindi richiamato a Roma, fu fatto Consultore della Sacra Congregazione delle Indulgenze e delle Reliquie, e contemporaneamente Postulatore delle Cause dell'Ordine. Quindi, nel 1819, fu eletto Provinciale, e l'anno seguente, fu chiamato a compiere l'ufficio di Pre– dicatore Apostolico, che iniziò con l'Avvento. Quasi tutto ciò fosse poco, il Sommo Pontefice Leone XII oltre a qualche altro delicato incarico, che gli aveva affidato appena eletto Pontefice, con Breve 9 Marzo 1824, lo no– minò Ministro Generale di tutto l'Ordine dei Cappuccini. Già Pio VII aveva emanato un Breve che creava il P. Ludovico Arcivescovo e Visitatore Apostolico delle Missioni Tibetane ; ma egli aveva bellamente declinata la dignità. Il Papa Leone XII lo creò Cardinale di S. Romana Chiesa, col titolo dei S. Quattro Coronati, il 20 Dicem– bre dello stesso anno ; ma lo pubblicò come tale solo il 13 Marzo 1826, concedendogli le opportune dispense perchè, non ostante la nuova dignità, potesse ritenere la

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