- 13 - Una lettura anche superficiale delle Prediche recitate nel Palazzo Apostolico dai diversi predicatori (per esempio dal P . da Narni, dal P. Olivia, dal Casini) potrà persua– dere anche i più scrupolosi, che esse non sono affatto para– gonabili alle prediche auliche, che gli Imperatori ed i Re usavano farsi recitare alla loro presenza piuttosto per lusso che per vero spirito di pietà, e nelle quali spesso la verità era costretta a cedere il luogo alla adulazione. .Non sono, quelle che si tengono nella Cor,te di Roma, delle prediche fatte pro forma, cioè per mantenere una consuetudine che le sanziona ; ma sono prediche nelle quali si annunziano le eterne verità, e sempre col dovuto rispetto allo specialis– simo uditorio ;. ma nel tempo stesso con una fortezza che non può provenire all' oratore se non dall'. intima persuasione dell'altezza, della sublimità, e. quasi dissi della divinità del grande mandato affidatogli. Narra il P. Sacchino nella .sua Storia della Compa– gnia di Gesù, che il predicatore Apostolico P. Benedetto Palmi riprendeva liberame.nte. e con . veemenza, ·da molti giudicata sconveniente, i vizi della . Corte Rornana. Predi– cava un giorno sulla .Concezione Immacolata di Maria, quan– do a circa metà della predica il Sommo Pontefice · Pio V si alzo ed abbandonò l' Aula, forse. male sopportando che innanzi a lui . si predicasse così apertamente una .sentenza da Lui (Domenicano) noµ amrn~ssa. Ma forse l'insistenza di quelli che si sentivano offesi dalla libertà di parola del P. Palmi, i quali credevano di potere approfittare dell' oc– casione per renderlo inviso al Santo Pontefice, forse, dico, fu questa insistenza che lo indusse a fare immediata .ammenda del suo atto. Si protestò infatti assai soddisfatto del discorso sulla Concezione, e del contegno tenuto incolpò il suo udito,

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