- 144 - tefice Pio VI lo amò di amore particolarissimo del quale gli diede segno tangibile, quando, sorpreso il P. Giuseppe da una malattia, lo stesso Sommo Pontefice si benignò di andarlo a visitare trattenendosi per lungo tempo a conver– sare familiarmente con lui. E lo stesso Sommo Pontefice, conoscendo bene i meriti del P. Giuseppe, il 14 Febbraio 1785 lo preconizzò Vescovo di Pesaro, suo Prelato domestico, ed Assistente al Soglio Pontificio. Nella sua dignità, mai per~ise che alcuno partisse rattristato dalla sua presenza, e nulla tralasciò intentato per salvare le anime affidategli. Restaurò la Cattedrale e gli altri edifici Episcopali. Riedi– ficò dalle fondamenta il Seminario, che doveva essere ultima– mente restaurato dal suo Confratello Cappuccino Mons. Paolo T ei, anche egli Predicatore Apostolico e poi Vescovo di Pesaro. La morte mise troppo presto fine alla sua attività Pastorale. Aveva indetta la Sacra Visita nella sua Diocesi, e per prepararsi convenientemente a questo atto solenne del suo Ufficio, si volle ritirare in spirituali esercizi nel Con– vento nostro di Gradara. Appena entratovi però, fu preso da febbre, che ne fece apparire subito grave lo stato. Ri– cevette con spirito di vera pietà i santi Sacramenti, e rese santamente la sua anima a Dio il 3 Settembre 1 790 in età di anni 66, dei quali 48 trascorsi in Religione: Il suo Corpo trasportato nella Chiesa Cattedrale, ebbe so– lenni onoranze funebri alle quali prese parte tutta la popolazione. Specialmente i poveri piansero la perdita del loro Padre affet– tuoso. Fu poi tumulato nella Chiesa dei Cappuccini di Pesaro. Diverse sue opere videro ripetutamente la luce. Anche le sue prediche al Palazzo Apostolico furono stampate in due volumi a Lione, nel 1833.

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