136 - secondo i tempi, e nelle cose premesse si abbia a giudicare e decidere da qualunque giudice ordinario o delegato, e dagli stessi uditori delle cause del Pàlazzo Apostolico, e che sia irrito e vano se si attenterà differentemente da qualunque autorità, sia scentemente che ignorantemente. « Non ostanti le cose premesse, le Costituzioni Apo– stoliche, o del detto Ordine dei Cappuccini, o gli statuti confermati anche con giuramento e con decreto apostolico, o in qualunque altro modo stabiliti, le consuetudini i pn– vilegi concessi , e le lettere Apostoliche comunque date, confermate od innovate, che contrarino le cose premesse, in tutte e singole queste cose, ritenendole sufficientemente espresse, e come inserite quì parola per parola, rimanendo esse nella loro fermezza immutate per il resto, ali' affetto delle presenti lettere, per questa volta soltanto, specifica– tamente ed espressamente deroghiamo, come pure ad ogm altra cosa che possa esservi in contrario. « Data da Roma pre~so S. Maria Maggiore sotto l' A– nello del Pescatore il 2 Marzo MDCCXLIII, nell' anno terzo del nostro Pontificato. « cari et deliniri debere, ac irritum et inane, si secus super bis a quoquam quavis aucto– « ritate scienter ve! ignoranter contingerit attentari. Non obstantibus praemissis, ac « Constitutionibus A postolicis, necnon dicti Ordinis Capucinorum, etiam juramento, « conlirmatione Apostolica ve! quavis lirmitate alia roboratis Statutis et Consuetudinibus, « Privilegiis quoque indultis, et Literis Apostolicis in contrarium praemissorum quomo– « dolibet concessis, conlirmatis et innovatis. Quibus omnibus et singulis, illorum teno– « res praesentibus pro piene et suflicienter expressis, ac de verbo ad verbum insertis « habentes illis alias in suo robore permansuris, ad praemissorum effectum, hac vice « dumtaxat specialiter, et expresse derogamus, coeterisque contrariis quibuscumque. « Datum Romae apud S. Mariam Majorem sub Annulo Piscatoris die 2 Martii « MDCCXLIII. Pontilicatus Nostri Anno T ertio. »

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