- 10 - provengono dall'altezza della dignità della quale è investito, il Papa non udrebbe mai parola, se lui stesso non desse a qualcuno l' autorità di ricordarglieli privatamente. Da lungo tempo è invalso l'uso, bello e santo che nei sacri Palazzi abbiano luogo delle Prediche, adatte per il nobilissimo Uditorio che è chiamato ad ascoltare. Ve ne ha di quelle che si recitano in giorni fissi, determinati da un uso ormai immemorabile, e che si fanno sempre da per– sona alla quale è stato permanentemente commesso questo incarico. E ve ne ha di quelle che si fanno per desiderio del Pontefice Regnante, che scieglie liberamente il Predi- . . . I catore che più gli aggrada. Tratteremo prima di queste. Periodicamente il Santo Padre ama ritirarsi in santi spirituali Esercizi, con la sua nobile Famiglia, e si tiene in quei giorni appartato, per quanto glielo pe~mettono le occupazioni del suo Apostolico Ufficio. Salvo il tema delle Prediche, e salvo alcune cerimonie che devono osservarsi per rispetto all'Augusta persona del Pontefice, questa pre– dicazione non differisce da quella degli Esercizi predicati ad una speciale classe di persone, ed è perciò inutile indu– giarsi sopra la natura di queste prediche. Nel leggere documenti antichi, non è raro · il caso di imbattersi in notizie di prediche, tenute al sacro Palazzo Apostolico, che non sono quelle volute dal!' uso, alle quali presenziava il Romano Pontefice e qualche Cardinale. Così, per esempio, il Cavaliere Girolamo Lunadoro ci fa sapere che : « Usava la gloriosa memoria di Clemente VIII farsi sermoneggiare in Cappella, la sera ; chi faceva il sermone sedeva in uno sgabello nella porta della Cappella, in luogo che il Papa noi vedesse, ed i Cardinali sedev~no intorno al Predicatore ne' soliti sgabelli d'appoggio, stando con

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