- 99 - o tre anm appresso. Ciò sarebbe m assoluta oppos1z1one con lo stile della Curia Romana. ,Ci risulta infatti, (oltrechè dalla testimonianza, riportata sopra, dello stesso Padre Albrizi, il quale afferma di aver predicato al sacro Palazzo per 1 2 anni) dai diari dei Ce– rimonieri, che almeno nel 1646 non era già il P. Oliva che predicava in Vaticano, bensl il P. Albrizi, continuando egli a farlo poi fino alla quaresima, inclusa, del 165 1. ( 1) Nè è probabile che il P. Oliva, (eletto Generale della Compagnia nel 1664, e non nel 1644) sia stato predica– tore per un piccolo spazio di tempo e che poi abbia di nuovo ceduto il pulpito al P. Albrizi, sia pure per reinte– grarlo nella sua fama. Il valore del P. Oliva, come predi– catore non è certo inferiore a quello .del P. Albrizi ; forse è superiore. Il Papa non avrebbe certamente permes:,a questa vicendevole sostituzione. Tanto più che se fosse stato leso ingiustamente l'onore del P. Albrizi non poteva mancare modo al Papa di risarcirlo in altra maniera. Vedremo in seguito essere falsa l'affermazione che il P. Oliva sia stato Predicatore fino al 16B 1. 11 P. Luigi era uomo prudentissimo, gioviale e grato a tutti. Applaudito dai grandi, mantenne inalterata la mo– destia propria di un Religioso. Alieno dai rumori della Curia, gli ripugnava trattenersi a colloquio con gli stessi principi, ed amò fino alla fine della sua vita il ritiro della sua cella, e preferl a qualunque altra, la compagnia dei libri. Colto da apoplessia, rese il suo spmto a Dio il 2 7 Marzo 1655, nel giorno del Sabbato Santo. (1) « Feria sexta die 16 .5tCartii 1646 concionatus est in solita ./lula Va– ticani P. 'De .Jllbrizi S. /. ». Vat. Lat. 12327, pag. 146. « Die ultima Martii, feria sexta, 1651 de mane concionatus est in solita aula Palati{ Quirinalis Praedicalor consuetus P. 'De AlbriUis. » lbid. pag. 209.

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz