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44 FIDEL ELIZONDO 4. Recurso a los ministros provinciales La tercera parte del Discorso es mucho más breve que las dos anteriores. Y tiene como argumento, el recurso que los religiosos pueden y deben hacer a los ministros provinciales, caso de no poder observar la regla espiritualmente, según lo establece la norma de vida franciscana en el capítulo décimo. Este principio ha sido motivo de no pocas fricciones a lo largo de la historia minorítica. A este respecto, Juan de Fano advierte: Discorso Dicono li 4 Maestri, Frate Ugone, S. Bonaventura et el Pisano, che non possere observar la Regula spiritual– rnente e non posserla observare secon– do el suo rigore et purita, o vero senza occasione prrndma al peccato, et spe– tialrnente ne le cose spirituale, como sonno la tranquillita del core et la purita de la conscientia; o vero secon– do el vero intellecto, el quale exprime in essa el Spirito Sancto, de la sua perfectione. Hec patres Ordinis (462). Dialogo Li 4 Maestri, Frate Ugone, s. Bona– ventura et il Pisano, dicono che [...] non posserla osservare spiritualmente, e non posserla osservare secondo il suo rigore e purita, overo occasion prossima al peccato contra la purita della Regula. E spetialrnente nelle cose spirituali, come sono la tranquillita del core, e purita di conscientia. Haec S. Bonaventura. Et in la espositione delli Padri dell'Ordine si dice: osser– vare la Regula spiritualmente, cioe se– condo il suo vero intelletto, il quale esprime in essa il spirito sancto della sua perfettione (c. 10, 168s). Insistiendo más en el contenido de este difícil texto de la regla, el autor aduce el pensamiento de san Francisco sobre la materia. Discorso Diceva S. Francesco: Quello si fa spiritualrnente che se fa puramente et religiosamente, seguitando el spirito et non la carne; pero sonno alcuni che la observano corporalmente non pero spiritualmente, quando imbuti de un spirito de errore desprezzano el stato de l'Ordine, et le cose che li altri frati spirituali observano; et sempre iudi– cano li boni, ne pensano che vivano secondo la Regula (462). Dialogo Dicea S. Francesco: Quello si fa spi– ritualrnente che si fa puramente e reli– giosamente, seguitando il spirito e non la carne; pero sono alcuni che se la osservono corporalmente non pero spi– ritualmente, quando imbuti di un spi– rito di errore disprezzano il stato del– l'Ordine e le cose che li altri Frati spi– rituali osservano, e sempre giudicano li boni, ne pensano che vivano secondo la Regula (c. 10, 169). Después, nuestro autor especifica varios casos, en los cuales cabe el recurso a los ministros provinciales. Los toma, en primer lugar, de Hugo de Digne y de Martín V.
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