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664 FIDEL ELIZONDO puccine? Con mentalità diversa, con diversità di contorni, con discre– panze di focalizzazione; ma con lo stesso sincero desiderio di prati– care di fatto oggi a nostro modo la povertà-austerità con tutte le sue conseguenze in edifici, vestiti, cibi, uso del denaro e necessarie limi– tazioni? Se si vuole, diverse da quelle vissute dai cappuccini nel secolo XVI; però reali, non teoriche, nel secolo XX? 4. Osservanza e stima della regola. Se consultiamo le fonti diplomatiche, legislative e narrative del primo secolo dell'ordine, un ideale emerge dovunque, infuoca lo spi– rito cappuccino ed inquadra l'attuazione dei fratelli: l'intimo, inin– terrotto ed anelante desiderio di osservare scrupolosamente la regola e le intenzioni del serafico padre. Perché? Sarà dovuto all'idea che per il fondatore la norma di vita da lui tracciata è il midollo del vangelo, il libro della vita, la speranza della salvezza ed il patto del– l'eterna alleanza? Aumenteranno la stima dei religiosi, le esortazioni del santo per far si che i suoi figli la osservino senza glossa e alla lettera? Influirà forse la credenza che è stata ispirata direttamente da Dio, fino al punto di considerarla piu come opera divina che umana? Si può pensare quanto si vuole, ma la conclusione rimane sempre uguale: l'unico motivo vero dell'origine dell'ordine cappuccino è il compimento viscerale della regola, che conduce i religiosi ad apprez– zarla, studiarla, portarla con sé, leggerla frequentemente, conversare e meditare su di essa. E, come conseguenza, a plasmarla nella pratica senza nessuna mitigazione. La riflessione include un problema di fondo. Studiati scientifica– mente molti aspetti della riforma cappuccina, riconosciuti gli intimi desideri di osservare integralmente la regola e comprovati certi estremi di esagerazioni concrete, perfettamente comprensibili per la menta– lità del secolo XVI e le letture che alimentano la spiritualità dei primi riformatori, è naturale domandarci: a che cosa dobbiamo at– tenerci oggi? Alle intenzioni da loro alimentate od anche al modo pra– tico di incarnarle? In altre parole: al cappuccino di oggi basta l'essere autenticamente francescano o deve cercare e mantenere le sue proprie peculiarità? Molte distinzioni si potrebbero formulare per rispondere com– piutamente al problema posto. Però stimiamo che la realtà non possa

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