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656 FIDEL ELIZONDO st'ultima, secondo come lo permette la regola; però non il mantello, senza necessità e permesso del superiore, sapendo che 'l Frate sano usare tre panni è manifesto segno delo extincto spirito 223 ; dormono in letti poverissimi 224 ; vanno scalzi o con semplici e poveri sandali 225 ; usano delle cose terrene molto parcamente, ritenendosi ricchi nella propria povertà 226 ; mangiano poveramente 227 e parcamente 228 ; bevono vino molto annacquato 229 ; danno un ampio spazio per lasciare ali– menti che si servono comunitariamente 230 e per compiere le quare– sime che soleva celebrare il serafico padre 231 ; i metcoledi fanno asti– nenza 232 ; si flagellano tre volte la settimana 233 , e devono abituarsi a patire la penuria delle cose terrene 234 • Sublime ed eroico ideale di povertà proclamato dai primi cap– puccini. Portati dal piu profondo desiderio di osservare la regola e le intenzioni del fondatore, abbracciano una vita di rinuncia molto difficile da superare. c. Fraternità - Carità. Nonostante questo ardente desiderio di povertà assoluta e come conseguenza della stessa, i nuovi religiosi godono di una autentica e profonda vita di famiglia, tanto inculcata dal serafico padre. Le costituzioni del 1536 offrono dati abbondanti: il letto è rigido, eccetto che per gli infermi 235 ; i fratelli che possono vadano scalzi 236 ; i deboli, oltre l'abito, possono portare una tunica e mantello 237 ; i delicati e gli anziani ricevono un pasto diverso 238 ; gli infermi sono oggetto di attenzioni specialissime 239 ; i forestieri, di speciali atten– zioni 240 • 223 Id., n. 22. 224 Id., n. 25. 225 Id., n. 26. t26 Id., n. 27. 227 Id., n. 54. 228 Id., n. 51. 229 I d., n. 52. 230 I d., n. 53. 231 Id., n. 50. 232 Id., n. 50. 233 I d., n. 56. 234 I d., n. 61. 235 I d., n. 25. 236 Id., n. 26. 237 I d., n. 22. 238 Id., n. 53s, 83. 239 I d., n. 88. 240 I d., n. 53, 55, 78, 93, 128.

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