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REGOLA FRANCESCANA PRESSO I PRIMI CAPPUCCINI 651 specchio che riflette la perfezione evangelica 177 • I seguaci del serafico padre devono mettere in pratica il vangelo piu dei semplici cristiani, poiché il fondatore, al principio e alla fine della norma di vita fran– cescana cosi stabilisce, ricordandolo poi più tardi nel suo testa– mento 178 • Seguendo i desideri del santo patriarca e di Cristo, la nuova fa– miglia pretende osservare la regola senza glossa, alla lettera, pura– mente, santamente e spiritualmente; perciò rinuncia a tutte le inter– pretazioni accomodanti, che stacano la mente dal Signore che parla per bocca del santo; e ammettono, come singolare e vivo commenta– rio, le stesse interpretazioni proposte dagli statuti del 1536: le di– chiarazioni dei romani pontefici e la vita-dottrina del fondatore 179 ; insistono sull'importanza di quest'ultimo binomio, ordinando la let– tura frequente della vita di san Francesco e dei suoi compagni 180 • Il testamento resta nel posto privilegiato della riforma per il piu per– fetto compimento della regola, e si accetta come esposizione e glossa spirituale della stessa 181 • La tradizione legale dei cappuccini persiste, dunque, intatta nelle costituzioni del 1552, che mantengono forza giuridica fino al 1575, cioè, fino alla metà del secolo dagli inizi della famiglia cappuccina, data finale del nostro studio. IV. DAGLI IDEALI ALLA PRATICA Questi ideali che i cappuccini hanno intorno all'osservanza della regola promessa non permangono come mere concezioni teoriche, ma subito si plasmano in norma di vita concreta che i religiosi devono incarnare. Prendiamo come punto di partenza, secondo il nostro cri– terio generale, non le cronache dei secoli XVI-XVII, ma il documento base per chiarire la questione proposta: le costituzioni del 1536, ri– toccate poi in alcuni aspetti nel 1552 182 • 177 Id., Il. 2 178 Id., n. 1 119 I d., n. 5. 1so Jd., n. 6. 181 Id., n. 6. Vedi il testo corrispondente alla nota 154bis. 1s2 Cf. Eduardus Alenconiensis, Const. 1552, p. 22-25.

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