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646 FIDEL ELIZONDO risolve i problemi impostati ricorrendo alla regola e all'intenzione del santo 122 • Le cronache dei secoli XVI-XVII propongono con insi– stenza i desideri dei fratelli di imitare il proprio padre spirituale: a volte, in generale 123 ; a volte, in qualcuna delle sue virtu: povertà 124 , umiltà, disprezzo del mondo, contemplazione... 125 • E' l'incarnazione della norma di vita enunciata nelle costituzioni: « Imo perché in tanto siamo figli del seraphyco Padre, in quanto imitiamo la vita et doctrina sua, unde il nostro Salvatore a li Hebrei disse: Se sete figlioli di Abraham, fate le opere di Abraham; cosi se siamo figlioli di san Francesco, faciamo le opere de san Francesco. Perho si ordina che ogniuno si sforzi imitar questo nostro Padre, dato a noi per regula, norma et exemplo, imo il nostro Signore Iesu Christo in lui, non solo ne la Regula, et Testamento, imo in tutte le sue infocate parolle et amorose opere; perho se leggano spesso la sua vita et de li suoi compagni » 126_ La vita, i fatti, la dottrina del serafico padre sono un programma essenziale per le prime generazioni cappuccine. Dove vanno ad in– formarsi sul tema? Fondamentalmente nei libri che alimentano lo spirito dei francescani piu osservanti: alcuni opuscoli del fondatore, le cronache dell'ordine, il libro delle Conformità, la leggenda di san Bonaventura, quella dei tre compagni... 127 ; alcuni di questi docu– menti, molto proclivi alla fantasia ed al soprannaturalismo, insieme a certi residui di ambienti spirituali 128 • 122 Vedi i luoghi del Dialogo de la salute citati nella nota 50. 123 Bernardinus a Colpetrazzo, Historia ordinis, voi. I, Assisi 1939, p. 13, 154, 219. 124 lbid., p. 17; id., Historia ordinis, voi. III, Romae 1941, p. 19. 125 Id., Historia ordinis, voi. I, Assisi 1939, p. 259. 126 Const. 1536, n. 6. 127 « Pigliando per loro dottrina la sperienza et gli avvertimenti del Serafico Padre che scritti sono per utilità universale nei libri della nostra Religione, cioè nelle Conformità, nelle Croniche dell'Ordine, nella Leggenda di S. Bonaventura et quella che fu scritta dai Tre sollennissimi Compagni del Serafico Padre San Francesco: Frate Leone, Fra Angelo et Frate Ruffino. Questa fu dunque la causa che i primi Capuccini tennero gran conto di questi libri; et alla mensa dopo la lettione delle Scritture Sacre poco altro si leggeva che le cose del Padre S. Francesco et della Religione». (Bernardinus a Colpetrazzo, Historia ordinis, voi. III, Romae 1941, p. 4). Alcune puntualizzazioni su questi scritti possono leggersi nelle note proposte in questo passaggio dall'editore di Bernardino da Colpetrazzo, Melchiorre da Pobladura. Vedi anche Const. 1536, n. 79, 93, 95. 12 s Cf. F. Callaey, OFMCap., L'infiltration des idées franciscaines spirituelles chez les frères-mineurs capucins au XVI• siècle, in Miscellanea Fr. Ehrle, voi. I, Roma 1924, p. 388-406; Teodorico da Castel S. Pietro, OFMCap., Il « Liber conforrnita– tum » e le costituzioni dei Frati Minori Cappuccini, in L'Italia francescana 4 (1929) 407-427; N. Sonntag, OFMCap., The spiritual tradition and the capuchins, in Round Table, Reprint of volume VII, 1949, p. 16-31; Thaddaeus a New Durham, OFMCap., The influence of the franciscan spirituals on the origin and development of the capuchin order. Tesi presentata nell'Università Gregoriana (Roma); pubblicata solo parzialmente: The doctrine of the franciscan spirituals, Roma 1963.

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