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REGOLA FRANCESCANA PRESSO I PRIMI CAPPUCCINI 635 zioni dei dottori dell'ordine, poiché portano ad una conoscenza mag– giore e ad una maggiore osservanza della regola 4 4; al contrario, san Francesco condanna le glosse fatte dai religiosi imperfetti e sensuali, che cambiano la sostanza, originando disorientamento tra i religiosi 45 • E, tornando Giovanni da Fano all'autentica mentalità della riforma, aggiunge: i cappuccini non cercano bolle o privilegi per scappare dalla persecuzione temporale (di quelle di cui parla il serafico padre nel testamento), ma da quelle spirituali: per questo rinunciano a tutti i privilegi rilassatori nell'osservanza della regola, poiché sono la causa di grande rovina per l'ordine 46 • Essendo la regola il fondamento della vita cappuccina, i religiosi dovrebbero leggerla tutti i giorni, impararla a memoria e conversare sempre intorno a questa; i ministri comandino che nelle case ogni giorno si commenti 47 e ci si sforzi di osservarla ovunque 48 • San Fran- per dispensatione apostolica si commettono ad altri. Vedi nelli lochi proprij; e questo li dottori communemente tengono, massime quando tale dispensa da qualche neces– sità procede o atto di carità. E questo a tutte le Regole et canonici statuti è ordinario (come dice S. Bernardo in libro: De precepto et dispensatione) ne per questo alla perfettion della Regola si viene a derogare» (Id., p. 17s.). 44 « Doppo le dechiarationi delli Sommi Pontefici sono quelle delli Dottori del– l'Ordine a maggior intelligenza, et più perfetta osservanza della Regola, le quali dovemo tenere et osservare» (Id., p. 18). 45 « Dovemo però credere che S. Francesco habbia prohibito le chiose che si fanno da gl'imperfetti e sensuali contra il substantial senso della Regola o contra li precetti et quelli che essa Regola non elucidano, ma alterano et confondeno, et il vivere osservante relassano » (Id., p. 18). 46 « Dico che noi non impetramo bolle nè privilegij, per fuggire la persecutione de corpi (della qual parla il Testamento) ma quella delle anime. Onde al presente havemo renuntiato a tutti li privilegij relassativi della regulare osservanza, e volemo esser subietti a ogni humana creatura per amor di Dio (come dice l'apostolo [...] Ma delli privilegij relassativi (come è detto) nullo ne volemo, perchè sono causa di gran ruina come apertamente si vede. De questo è detto assai nel primo capitolo. Li privi– legij adonque che noi impetramo sono per maggiore osservanza della Regula » (Id., p. 159s.). 47 « Et ancora più dico che per evitare il pericolo delle transgressioni non deve mai passar giorno nel quale in qualche hora il Frate non si ricordi della sua pro– fessione, e che non veda la Regola e sue dichiarationi; e se non sa leggere, overo è idiota, trovi chi lo ammaestri; certo ogni Frate dovrìa havere la Regola a mente come il Pater noster. E li ministri dovrìano ordinare, che in tutti i lochi, a un'hora deputata si dichiarasse una lettion della Regola a tutti li Frati, come si fa nelli studij di grammatica, logica etc. E non è di manco importanza il studio della Regola (el qual poco è stimato) che quelli altri (de' quali si ha tanta cura), anzi è di tanto maggiore, quanto a questo, non a quelli, per voto solenne semo astretti. Dovrìano etiam li Frati della Regola sempre conferire» (Id., p. 36). 48 « E se pure serrà constretto accettar l'offitio [il ministro] con gran timore de Dio e zelo della Religione lo eserciti, pretendendo sempre alla reformatione quanto pò, che la Regula e le ordinationi siano osservate, massime nelle cose pertinenti al culto divino, et honore, offitio, oratione, charità delli infirmi, la conservatione et

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