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Constituciones capuchinas de 1896 23 l. Le Costituzioni al Capitolo 12 nur. 5 pregano in visceribus i Frati presenti e futuri, affinche non volessero mutarle piu, perche l'esperienza insegno aver sempre portato danno alle Religioni tante mutazioni di Costituzioni. Che se vi fosse necessita di mutazioni, si facciano piuttosto delle ordinazioni a parte; ma si lascino intatte le presentí Costituzioni pel bene dell'ordine. 11. La revisione apre la via ad altre revisioni, ad altri danni in causa dello spirito di novita ed in causa del continuo repentinamente avvicen– darsi di fatti grandiosi e mondiali. [h. lv] III. Le cose andate in disuso o per le circostanze dei tempi o peggro per mancanza di fervore sono tuttavia venerabili, e servono di stimolo a seguirle almeno da lontano, di umiliazione nel dover notare spesso la grande differenza tra il nostro fervore e quello dei nostri antichi Fratelli. IV. La parte antiquata la quale considerandola isolatamente potrebbe esser presa da alcuni come inutile e da alcuni altri anche come ridicola, non e tale relativamente allo spirito da cui e informata; onde non dovrebbe aver tanta forza da indurre alla riforma e quindi a produrre alla Religione il danno preveduto dagli antichi, bastando un po di rifiessione per non dir divozione ad intenderne tosto lo spirito da cui e imbevuta. V. I posteriori decretti [!] Pontificii sono gia raccolti in una epitome, e si leggono alla pubblica mensa; per cui non occorre rivedere le Costi– tuzioni; altrimenti ad ogni nuovo decreto si dovrebbero riformare. Il che nissuno approverebbe. VI. Piiuttosto si dovrebbe porre ogni studio nel rimettere il primitivo fervore, nel torre ogni abuso, ben sapendo che non si rialzano gli Ordini coi cambiamenti; ma col ricchiamarli ai principii da cui ebbero vita. In tal modo non si apportera danno alla Nostra religione, ma si conservera quella venerazione [h. 2r] alle Costituzioni che ebbero sempre: venerazione che conservata eccitera l'osservanza regolare, e tolta diminuisce lo spirito di osservanza e di fervore. Questa e una ragione cosl. forte nella pratica, che non e a dire; perché i Religiosi anche i meno fervorosi sono cos\ attaccati alle Costituzioni, che se le veggono cangiate anche in parte s'impenano e si adoperano per conservarle, o, non potendo far altro ne lamentano il cangiamento. Sono nati e vissuti con esse, sono loro passati in sueco e sangue e percio non tollerano mutazione alcuna. VII. Se si osserva poi la revisione fatta, invano si cerca quella sem– plicita, quell'unzione, quel tutto ordinato che rende si care e si belle le antiche costituzioni. Ecco, Eminentissimi, le principali ragioni che gli umili sottoscritti presentano affine di ottenere che le loro amate antiche Costituzioni re– stino intatte. Fiduciosi quindi di essere esauditi con profonda venerazione
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