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Constituciones capuchinas de 1896 15 rano; e quantunque alcuni punti non possano piu essere osservati, nulladi– meno il loro ricordo, giova assai per tenere in onore il primitivo spirito dell'Istituto e la preoccupazione che le Costituzioni saranno toccate e variate angustia il cuore di molti. 3. Octubre 1896. Teodoro de Tajo, miembro de la com1s10n capi• tular para la revisión de las constituciones, escribe a la congregación de obispos y regulares en contra del proyecto. Esta, el 19 octubre 1896, envía el recurso al ministro general, pro informatione et voto. El P. An– dermatt responde el 17 diciembre 1896, según se desprende de otro informe suyo, fechado el 10 abril 1897 (Documentos, n. 17); pero el 18 enero 1897 el documento no ha llegado todavía a la santa sede. Véanse los protocolos de la congregación de obispos y regulares, números 9370/14 del 19 octubre 1896, y 9370/14 del 18 enero 1897 (Archivo congregación, legajo C 37 /2). Ni el recurso de Teodoro de Tajo ni la respuesta del ministro general se encuentran en el archivo general de la orden o en el de la congregación de religiosos. Véase la nota 26 de la primera parte de este estudio. 4. Trento, 26 diciembre 1896. El ministro provincial y los custodios generales de la provincia de Trento escriben al cardenal prefecto de la congregación de obispos y regulares, oponiéndose al proyecto de revi– sión de las constituciones. Cuadernillo de dos hojas de papel azul, sin numerar (Archivo congregación, legajo C 37/2). El P. Andermatt responde el 10 abril 1897 (Documentos, n. 17). [h.lr ] Eminentissimo Príncipe! L'alta considerazione in cuí sempre ebbimo ed abbiamo i Principi di santa Madre Chiesa per la sapienza ed il potere insieme di cui sono inve– stiti, ne fa or rivolgere umilmente all'Eminenza Vostra per s1,1pplicar-La, anzj¡ scongiurar-La ad interporre tutta la Sua autorita a protezione e salvezza del nostro Ordine, il quale ci sembra or minacciato da un grave pericolo. In qualita di vocali intervenimmo all'ultimo nostro Capitolo Generale tenuto in codest'Alma Citta. Fin dalla prima sessione provammo un senso di vivo dolore nell'udir la proposta di revisione e riforma delle nostre sante Costituzioni. Ma allorche vedemmo trattarsi di proposito un tal affare dietro maggioranza di voti, non sappiam dire in quale avvilimento ci si prostro l'animo. Non possiamo invero capacitarne, come tanto fra di noi sía scaduto lo spirito, da ritener necessaria una revisione o riforma di quelle Costi– tuzioni, che furon l'oggetto di esimie lodi da parte dei Pontefici Romani, e la cuí osservanza diede tantr Beati e Santi alla Chiesa di Dio. Altutto [h. lv] insuffidente perché futile ci sembra la ragione che indurrebbe alla sudetta revisione o riforma quella cioe: Che contengono prescrizioni quasi ridicole, gia abrogate dall'esigenza dalla tristizia dei tempi, oppure

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