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222 Elizondo Ora in questa Sessione dopo l'esposto del Revmo P. Generale, parecchi Capitolari parlarono chi pro, chi contra la Revisione stessa, e fu allora che uno dei Capitolari, onde non perdere il tempo in discussioni incon– cludenti, propose al Capitolo le due interrogazioni seguenti, cioè: la An sint revisendae Constitutiones Ordinis?; 2a An 5int revisendae per insertiones et suppressiones in corpore textus? E fu risposto dalla maggioranza affirmative ad utrumque, e nè in questa, nè in quella fu fatto alcun cenno al nuovo Schema. Il Rmo P. Generale comprese il senso, e la portata, od importanza di quelle risoluzioni, tantochè nel giorno stesso, o l'indo– mani, fece distribuire ad ogni Capitolare una copia del testo latino, delle Costituzioni ancora vigenti. Ciò nonostante, nelle regole, o norme per la Revisione, stampate e pubblicate nell'Analecta Ordinis [h. 3r] (fascic. di Giugno 1896) si legge al N° 3°, pag. 184: In revisione Schematis propositi prae oculis habeatur textus italicus (Constitutionum oportebat dicere) vel textus latinus a Rmo P. Aegidio a Cortona approbatus 11 • IX. Non sfugge, che cotesta incoerenza si potrebbe spiegare de plano, come un semplice sbaglio di stampa, avendo voluto il Generale rivedere da sè e correggere le bozze del suddetto fascicolo; ma lo sbaglio purtroppo ebbe infatti delle conseguenze di non poca entità: lo Schema, invece di rimanere quello, che era in diritto, cioè: il parere rispettabile, ma uni– camente personale del Revmo P. Bernardo d'Andermatt, o al più una guida facoltativa, per la revisione delle Costituzioni stesse, divenne il Lydius lapis; il testo, con molto riguardo discutibile, che molti Capi– tolari hanno accettato di fiducia in blocco con un placet facile, uni– versale...! 12 • 2° Da chi si doveva fare questa revisione? Da:l PP. Capitolari, i quali in forma dovuta elessero all'uopo una Commissione de gremio Capituli. X. 3° Quali furono le attribuzioni di questa Commissione? Non si trattò per nulla delle attribuzioni in specie dei Commissarii, nell'anzidetta Sessione Generale, sia prima, sia dopo !'elezioni, e neppure 11 AOC, p. 183s. Las ediciones oficiales de las constituciones capuchinas pro– mulgadas por los capitulos generales, estan redactadas en italiano hasta 1909. Las de 1643, en vigor hasta principios del siglo XX, estan traducidas al latin y publicadas por Celestino de Werwik, con la aprobaci6n del ministro generai Egidio de Cortona: Constitutiones fratrum minorum S. Francisci capucinorum anni 1643. Quas latine ad verbum, iuxta textum authenticum, expressit et anno– tavit R. P. Coelestinus a Viroviacv, Tornaci Nerviorum 1876. 12 Creemos que Giocondo de Montone exagera en este pasaje la importancia del pequefio error aparecido en Analecta ordinis (supresi6n de la palabra constitutiones), pues con él nada se cambia de lo establecido y el contenido de la frase continua siendo claro: el texto italiano y latino no puede ser otro que el de las constituciones.

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